Vaccini: facciamo chiarezza sulle reazioni avverse, non solo per Astrazeneca

Nei giorni scorsi si è parlato molto del vaccino Astrazeneca e degli effetti collaterali che si sono verificati in seguito alla sua somministrazione. Ma non è l’unico.

vaccino pfizer
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Sembra infatti anche i vaccini Pfizer e Moderna siano finiti nel mirino per sospetti effetti collaterali gravi. Si infatti in un primo momento, le reazioni avverse dei vaccini Astrazeneca hanno portato anche a conseguenze vere e proprie, cioè al blocco in via precauzionale per tredici Paesi europei, tra i quali anche l’Italia, prima del parere positivo rilasciato ieri dall’Ema, l’agenzia del farmaco europea, ora la paura aumenta anche per gli altri due sieri anti-Covid autorizzati in Europa.

I numerosi casi segnalati all’Ema

I casi sono stati tutti segnalati alla banca dati dell’Ema dalle autorità nazionali di regolamentazione dei medicinali, e dalle aziende farmaceutiche autorizzate. Nel caso del vaccino prodotto in Germania, lo Pfizer, al momento risultano 102.100 segnalazioni.

Non sono poche. Un occhio più attento, infatti, potrebbe notare che sono quasi il doppio di quelle riscontrate con la somministrazione di Astrazeneca, pari a 54.571. Il vaccino Pfizer è stato anche il primo vaccino anti-covid approvato dall’Ue lo scorso dicembre. E ad oggi è anche il più somministrato.

Tutte le segnalazioni di reazioni avverse di Pfizer e Moderna

Anche il vaccino Moderna ha inoltre registrato alti casi di segnalazioni di reazioni avverse. Sicuramente meno degli altri due, ma anche in questo caso ben numerose, pari a poco meno di seimila, precisamente 5995. I numeri in questione sono legati solamente alle segnalazioni di reazioni avverse.

Il dato scende in maniera decisa se si considerano solo le patologie che hanno portato alla sospensione, nei giorni scorsi, del farmaco anglo-svedese. Rispettivamente, si parla di 17.056, 3.798 e 1.099 eventi avversi. Situazioni come ad esempio problemi cardiaci o vascolari, incluse anche le trombosi o le emorragie coagulopatie.

Sono numerose, purtroppo, le segnalazioni che hanno portato alla morte

Purtroppo, però, non ci sono solamente reazioni avverse, perché sono altrettanto numerose, purtroppo, le segnalazioni che hanno portato, purtroppo, alla morte. I dati indicano come 365 le segnalazioni di persone decedute dopo un vaccino Pfizer. Questo a causa di diverse patologie.

In particolare, 276 decessi sono avvenuti a causa di problemi cardiaci, 74 a causa di patologie vascolari, mentre invece 15 a causa del sangue o più in generale del sistema linfatico. Certo, se si considera la percentuale rispetto al totale, i numeri sono molto bassi. Corrisponderebbero cioè allo 0,00086 per cento sul totale delle 42.407.948 dosi di Pfizer distribuite nell’Ue.

La preoccupazione e la distanza tra numeri reali e numeri percentuali

Tuttavia, in valori reali sono abbastanza alti da fare in modo che tra la popolazione cresca il timore e lo scetticismo rispetto alla somministrazione del vaccino. Se si va a considerare lo stesso dato legato però non a Pfizer ma a AstraZeneca, la banca dati fotografa 85 decessi per le stesse patologie.

Un numero che su un totale di 14.874.397 dosi somministrate, corrisponde allo 0,00057 per cento. Entrando nel dettaglio, Astrazeneca ha visto segnalati 63 morti per disturbi cardiaci, 11 per problemi vascolari e altrettanti per patologie ematiche.

Le analisi dei dati per ognuno dei tre vaccini

Andando ad analizzare l’ultimo dei tre vaccini, ovvero Moderna, il totale dei morti per le tre patologie indicate sopra, e messe in relazione con la somministrazione del vaccino, si nota che corrispondono a 137 su un totale di 3.600.862 milioni di dosi distribuite.

Di questi, 96 decessi sono avvenuti per problemi cardiaci, 32 per effetti collaterali vascolari e 9 per problemi del sangue. Numeri che portano a una percentuale, per questo ultimo caso, dello 0,0038 per cento sul totale delle dosi messe a disposizione.

Quali analisi trarre da questi numeri inquietanti?

Su questi dati, oggettivi e resi pubblici dalle aziende stesse, si possono fare molti tipi di analisi. Abbiamo già detto che le percentuali, in termini numerici, sono molto basse, ma in termini reali sono abbastanza presenti da fare dubitare dell’assoluta sicurezza dei vaccini, che per alcuni potrebbe essere una semplice chimera.

Tuttavia, il dubbio sorge per quanto riguarda l’accanimento che si è visto questi giorni contro il vaccino Astrazeneca, guardacaso il meno costoso, l’unico che funziona con una tecnologia diversa dalle altre, e l’unico che è stato prodotto fuori dai confini dell’Unione europea, in Gran Bretagna, che ha da poco vissuto il processo della Brexit. Si è trattato, come si è discusso nei giorni scorsi, di una questione di natura commerciale oppure una vera precauzione sanitaria?

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La domanda resta aperta, come anche le preoccupazioni per la somministrazione dei vaccini, che varia considerevolmente in base alle persone, alle proprie patologie pregresse e anche ai rischi di contagio, più o meno alto, a cui si è costretti ad esporsi durante la propria quotidianità.

Giovanni Bernardi

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