“L’autentico scienziato non è colui che sa offrire tutte le risposte, ma colui che sa porre le vere domande, cosciente che il suo compito di verificare e perlustrare la scena della realtà, ossia il fenomeno, non esaurisce tutte le dimensioni dell’essere.”
Sono parole del Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura (Pcc).
In questi giorni, poi, presso l’Auditorium della Curia Generalizia dei Gesuiti, a Roma, si svolge l’assemblea plenaria del dicastero, che tratterà il tema: “Il futuro dell’umanità: nuove sfide all’antropologia”.
Il Cardinale Ravasi ha inaugurato i lavori con un discorso molto eloquente e curioso: “Democrito, con il suo famoso frammento 34, definisce l’uomo un microcosmo. Intorno a questo microcosmo si accaniscono teologi, scienziati, sociologi, economisti. Ma l’elemento più curioso lo voglio esprimere con una battuta di Erich Fromm che, nel 1947, scrive il saggio “Dalla parte dell’uomo”, iniziando con l’affermazione secondo la quale l’uomo è l’unico animale per il quale la sua stessa esistenza rimane un problema da risolvere.”.
I prelati e gli altri intervenuti, infatti, tratteranno di genetica e degli interventi sul DNA e sul fenotipo umano (l’insieme delle caratteristiche bio-fisiologiche della persona) ; di scienze cognitive e del rapporto tra mente-cervello-corpo-morale; di intelligenza artificiale e delle implicazioni sulla sue possibili applicazioni.