Trovata vuota la tomba di Sandra Sabatini: dov’è finito il suo corpo?

La prima “santa fidanzata” da poco beatificata a Rimini. La sua storia è avvolta da un mistero che ha a che fare con la sparizione delle sue spoglie e che non è ancora stato spiegato in alcun modo. 

Il mistero della “scomparsa” delle spoglie di Sandra Sabattini, figlia spirituale di don Oreste Benzi, salita in cielo nel 1984, desta ancora grandi domande, e sconvolge letteralmente fedeli e quanti sono stati segnati nel cuore dalla sua figura.

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La tomba di Sandra Sabbatini – photo web source

La celebrazione della Beatificazione della Venerabile Serva di Dio Alessandra Sabattini è avvenuta domenica 24 ottobre 2021, dopo l’impossibilità di tenerla il 14 giugno scorso a causa della pandemia, e in seguito al riconoscimento da parte di Papa Bergoglio del miracolo attribuito alla sua intercessione.

Il mistero che resta sulle spoglie della giovane

Della giovane si conosce quasi tutto, tuttavia c’è un particolare ancora sconosciuto intorno a cui aleggia il mistero: la sua tomba al momento della riapertura è stata trovata vuota.

Quando nell’aprile del 2009 la ricognizione canonica sulle spoglie della Serva di Dio sbocciata nella comunità Papa Giovanni XXIII svelò la totale assenza dei resti mortali, la spiegazione fornita fu quella del terreno ricco di falde e particolarmente bagnato. Ma adesso questa tesi crolla e si riaprono dubbi e interrogativi. Nuovi documenti inediti e il frutto di lunghe ricerche.

Chi è la “santa della porta accanto”, la prima beata fidanzata

Sandra Sabattini è infatti oggi nota come la “santa della porta accanto”, la prima beata fidanzata, l’autrice del miracolo che secondo la Chiesa ha salvato la vita di Stefano Vitali guarendolo da un tumore. Sandra era una giovane totalmente assorbita dal mistero di Dio, come spiegava don Oreste Benzi, fondatore della comunità Papa Giovanni XXIII, di cui Sandra faceva parte.

Non appena Sandra Morì, il 2 maggio 1984 dopo essere stata investita da un’auto il precedente 29 aprile, don Oreste disse addirittura che “la sua anima era arrivata ad un punto di luce molto grande“.

Cosa è successo quando hanno aperto la bara della giovane

Tuttavia, quando nell’aprile 2009 hanno aperto la bara della giovane, nel piccolo cimitero di S. Andrea in Casale, a San Clemente, questa è risultata vuota. La diocesi di Rimini ha sempre motivato la “scomparsa” del corpo di Sandra Sabattini affermando che sarebbe dovuta alla sua totale consumazione, dovuta alle particolari condizioni del terreno che ha accolto le sue spoglie mortali.

La diocesi ha affermato infatti che Sandra era sepolta in un cimitero attraversato da falde, e dunque il particolare tipo di terreno e i 25 anni trascorsi avrebbero consumato il corpo. Una spiegazione però che, per molti, alla prova dei fatti non reggerebbe. Tra questi, il quotidiano locale la Voce di Rimini.

Il procedimento minuzioso previsto dal Diritto canonico

La bara venne aperta a causa di quanto previsto dalla la Sanctorum Mater, ovvero l’istruzione per lo svolgimento delle inchieste diocesane o eparchiali nelle cause dei santi, come indicato nel passaggio in cui si chiede la “ricognizione canonica delle spoglie mortali di un Servo di Dio”. In quanto “è necessario accertare che le spoglie mortali di un Servo di Dio, di cui la causa è in corso, siano autentiche. Una prassi che “spetta al Vescovo competente“.

Normalmente, all’interno di questa procedura, particolarmente minuziosa, si escludono furti o manomissioni. Anche l’ipotesi che il corpo fosse consumato non sembra totalmente verosimile. Difficile che in soli 25 anni non si trovi più nemmeno un osso.

Dopo una ricerca di tre ore non si trovò proprio nulla

Dopo una ricerca accurata durata tre ore, infatti, in quella occasione non si trovò proprio niente, neppure un ossicino o un frammento, se non quello delle calze elastiche o di un pezzo di plastica che teneva un mazzo di fiori.

Tuttavia, proprio questa diventerà la lettura ufficiale, formalizzata dal postulatore della fase diocesana del processo di beatificazione di Sandra Sabattini, don Fausto Lanfranchi. “Il corpo si è dissolto e ai fini della causa non toglie nulla, è ininfluente”, disse in un’intervista nel 2009.

Le numerose ipotesi avanzate

Il caso fu molto sospetto e si cominciò a scrivere numerose versioni. Gli esperti cercarono di ricondurre tutto a un fattore chimico, naturale, visto che il terreno di questo cimitero pare sia ricco di minerali, oltre che posto sopra falde acquifere in grado di sciogliere facilmente i corpi.

Si tratta di ciò che verrà riportato nella sua biografia ufficiale. Dove però, tuttavia, si riporta anche una breve sensazione, d’impatto, del vescovo che era lì presente. “Si è consumata tutta per Cristo; si è fatta terra per lasciarci un segno di donazione totale dell’amore”, disse monsignor Lambiasi, che si trovava lì insieme al notaio, i familiari di Sandra, lo zio don Giuseppe Bonini e altre persone.

Il fatto ancora più sconvolgente

Sufficiente per convincere tutti? Non proprio. Anche i suoi vestiti, le scarpe e tutto il resto sono scomparse? Come è stato possibile?

C’è però un fatto ancora più sconvolgente che segue la tesi delle falde acquifere. A domanda di un giornale locale al Comune di S. Clemente, la risposta è destabilizzante. “No, il terreno sul quale sorge il cimitero di Sant’Andrea in Casale non è interessato dalla presenza di falde acquifere come è possibile desumere da apposita relazione geologica”. La legge infatti vieterebbe la collocazione in quel luogo di quel cimitero.

Il mistero che resta, insieme ai molti dubbi

Resta quindi un certo mistero, e molti dubbi, che secondo alcuni paiono in contrasto con la risposta offerta dalla Santa Sede. Anche perché i verbali che ricostruiscono la vicenda parlano del corpo della madre di Sandra conservato nello stesso cimitero, e indicano diversi dettagli ancora non motivati.

“Se, nel corso della ricognizione canonica, non si trovi alcuna traccia del corpo, possiamo affermare di non essere in presenza di reliquie o resti mortali. Tuttavia, come giustamente scrive Lei, in fase di ispezione, va sempre impiegata ogni diligenza possibile per appurare le cause di tale situazione”, è quanto affermò in via ufficiale la Congregazione delle Cause dei Santi in seguito a domanda rivolta da un giornalista locale.

L’interpretazione del vescovo di Rimini Lambiasi

Il vescovo Lambiasi tuttavia ne offrì anche un’altra interpretazione, forse personale, arrivando addirittura a paragonare la tomba vuota di Sandra Sabattini al sepolcro di Gesù. Furono queste le sue parole.

“Noi tutti, a cominciare da me, avremmo voluto trovare almeno qualcosa dei suoi resti organici e invece… niente! Allora mi rimbalzavano nel cuore alcune parole del Signore: «Se il chicco di grano caduto in terra non muore, non può portare frutto» (Gv 12,24); e il chicco che ha il volto e il nome di Sandra è caduto talmente in terra da sciogliersi completamente, da farsi terra. Mi rimbalzava allora un’altra parola della Scrittura, la parola di San Paolo, il “cupio dissolvi”: «Desidero sciogliermi completamente per essere tutto di Cristo» (Fil 1,23)”.

“Il suo ultimo eccomi, con tanta gioia nel cuore, e un’ultima grazia”

Continuò così il vescovo: “Mi pare allora di immaginare – e penso che il Signore perdonerà queste che possono sembrare, ma spero non a Lui, delle fantasticherie – mi sembra di immaginare che quando Sandra si è presentata davanti al Signore avrà detto: «Eccomi!», il suo ultimo eccomi, con tanta gioia nel cuore e avrà chiesto al Signore un’ultima grazia. Quella che di lei non rimanesse niente, per rassomigliare ancora più da vicino al Signore del quale non è rimasta davvero nessuna reliquia!”.

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Proseguì ancora Mons. Lambiasi: “Oh, certo, Sandra adesso mi dovrebbe tirare l’orecchio perché io non faccia torto né a lei né tantomeno a nostro Signore. Sandra sa benissimo che c’è una differenza infinita tra il Signore Risorto e noi tutti; anche tra il Signore e Maria, sua madre: figuriamoci se non c’è tra Lui e tutti noi! Il Signore è risorto corporalmente: di fatto, però, nessuno può dire di avere qualche reliquia, se possiamo dire così, del Signore. Dei santi sì, di tanti santi, ma del Signore no; e neanche di Sandra“.

Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

Insomma, per il vescovo, “a Sandra il Signore ha donato ancora di più che a Santa Teresa del Bambin Gesù, se possiamo fare questi confronti tra santi che sono sempre fuori luogo; perché le ha donato di ritornare completamente alla terra!“.

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Altrettanto chiare, che lasciano spazio a un mistero più grande, sono le parole che offre il catechismo della Chiesa cattolica sulla Resurrezione dei morti, e quelle del Vangelo, pronunciate dalle donne che si trovavano fuori dal Sepolcro vuoto di Gesù e riportate dal Vangelo di Luca: ”Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto!”. Risurrezione di Gesù, tre giorni dopo la morte di croce, che anticipa e preannuncia la risurrezione della carne per tutti gli uomini.

L’ipotesi più inquietante proposta dalla stampa locale

L’ultima ipotesi, quella più inquietante, proposta dalla stampa locale, riporta a un eventuale trafugamento della salma. La Comunità Papa Giovanni XXIII è infatti molto attiva nel contrasto delle sette sataniche e non solo, tanto da avere attivato un servizio nazionale anti-sette.

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Il Gruppo di Ricerca ed Informazione Socio-Religiosa Gris, che ha sede nella diocesi di Rimini, riporta che nella zona anni fa era particolarmente attivo un gruppo di giovani satanisti molto convinti, con un gruppo di rock satanico a Pesaro, tanto che si sarebbero verificate anche diverse profanazioni di cimiteri, di cui loro stessi erano autori, come rivelò in seguito un satanista pentito.

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Nella storia cristiana, tuttavia, sono stati numerosi i santi e i profeti che hanno avuto esperienza molto fuori dal comune in tal senso, come ad esempio quella del Profeta Elia e del suo rapimento in cielo. Resta la speranza, che diventa certezza, che Sandra, ora in cielo, interceda per noi su questa terra, per alleviare le nostre sofferenze e condurci insieme a lei nella strada del Padre buono e giusto che ci ama in maniera misericordiosa e infinita.

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