Sandra Sabattini, la “prima santa fidanzata”: opera il miracolo

Della breve vita di Sandra Sabattini (1961-1984) è stato scritto molto, in particolare dopo la sua proclamazione a venerabile. È stata definita la “prima santa fidanzata” ma, in realtà, la sua storia dice molto di più.

Sandra Sabattini: la sua vita raccontata ai più piccoli
Foto: Guido Rossi (Wikimedia Commons)

La figlia spirituale di don Oreste Benzi offre ai giovani laici un esempio e una strada per la santificazione, nel vero spirito del Concilio.

Il volontariato che la giovane riminese svolse per un decennio a servizio della Comunità Papa Giovanni XXIII, dall’età di dodici anni, non fu mai semplice filantropia. Sandra percepiva la scelta di dedicarsi ai disabili e ai tossicodipendenti, come una vocazione a servire Gesù, a vedere il suo volto, nel volto di quegli sfortunati. Le opere, per lei, erano una prosecuzione e una concretizzazione della preghiera, che veniva prima di ogni altra cosa.

Esempio mirabile per i giovani laici

Quella di Sandra, comunque, fu una vocazione assolutamente laicale. Le esperienze di volontariato vissute da adolescente ispirarono la sua iscrizione alla Facoltà di Medicina all’Università di Bologna. Durante gli anni universitari conobbe il suo coetaneo Guido Rossi: se ne innamorò e si fidanzarono ufficialmente. Fu un fidanzamento casto quello di Guido e Sandra. La loro purezza fu feconda di sogni e progetti: primo tra tutti, quello di recarsi missionari in Africa.

Tanta vitalità, tanta fede, tanti nobili ideali furono spezzati il 2 maggio 1984. Tre giorni prima, Sandra e Guido, assieme a due amici, si stavano recando all’assemblea annuale della Comunità Papa Giovanni XXIII, a Bologna. Al momento di attraversare la strada, Sandra viene falciata da un pirata della strada. Si spegnerà all’ospedale Bellaria dopo circa 72 ore di coma.

Il processo diocesano di beatificazione ha inizio nel 2006 e si conclude due anni dopo. Nel 2009, viene disposta la traslazione delle spoglie di Sandra alla chiesa di San Girolamo a Rimini, ma, all’apertura della bara, non viene ritrovato più nulla, nemmeno le ossa. E qui si è avverata la “profezia” fatta da don Benzi anni prima: “Sandra non deve essere cercata tra i morti”.

Il miracolo

La vicenda che ha spalancato le porte alla beatificazione di Sandra Sabattini è stata una guarigione giudicata miracolosa. All’inizio del 2007, al 40enne riminese Stefano Vitali, padre di famiglia, operatore della Comunità Papa Giovanni XXIII e politico locale (è stato assessore al Comune di Rimini, poi presidente della Provincia di Rimini) fu diagnosticato un tumore maligno al colon.

A settembre dello stesso anno, quando la malattia era ritenuta ormai inguaribile, Vitali si rivolse a don Benzi, del quale a lungo era stato segretario. Il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII suggerì alla famiglia e agli amici di invocare l’intercessione della Serva di Dio Sandra Sabattini. In ottobre, il tumore era improvvisamente scomparso e senza alcuna spiegazione scientifica.

Tredici anni dopo, Vitali ha raccontato la storia del suo miracolo nel libro autobiografico Vivo per miracolo. Così Sandra Sabattini mi ha guarito (Sempre Editore, 2020).

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Papa Francesco in preghiera

Nell’ottobre 2019, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto riguardante il miracolo ottenuto per intercessione di Sandra Sabattini. La data della cerimonia di beatificazione, inizialmente fissata per il 14 giugno 2020, è stata rimandata sine die, a causa della pandemia.

Sandra raccontata ai più piccoli

Tra le iniziative portate avanti in vista della beatificazione, c’è anche un libriccino indirizzato a bambini in età da catechismo. Un, due, tre… Sandra! (Sempre Editore), con testi di Geppi Santamato (amica della venerabile con cui condivise tre anni di cammino nella Comunità Papa Giovanni XXIII) e illustrazioni di Giulia Boari, ripercorre la vita della giovane riminese. La prima immagine è quella di Sandra in adorazione davanti al tabernacolo, a sottolineare l’ispirazione divina di tutte le sue opere di carità.

Vengono quindi ricordate alcune attitudini spirituali della venerabile: il suo senso di gratitudine dinnanzi alle meraviglie del creato, le sue meditazioni appuntate sul taccuino, durante le sue visite a Gesù Sacramentato. Senza trascurare il suo amore per lo sport e, in particolare, per l’atletica: “Ha vinto tante gare e, a casa, ha un sacco di medaglie ma non se ne vanta mai. Mette sempre le sue abilità a disposizione per il bene di tutti”, si legge nel libro.

Poche ma efficaci illustrazioni mettono in luce tutto il suo percorso successivo: il volontariato, il fidanzamento ma, soprattutto, l’incontro provvidenziale col suo mentore spirituale, don Oreste Benzi. Di lei, don Benzi diceva: «Sandra era sempre sorridente: il suo sorriso era la manifestazione della sua unione continua con Dio» e raccomandava a tutti: “SIATE SANTI!”».

Luca Marcolivio

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