“Sono Gesù”: arrestato il sedicente capo di una nuova setta

Un uomo in Siberia ha affermato di essere Gesù, dando vita a una setta. per fortuna è stato portato via dai militari russi. 

Come infatti scritto nella Bibbia, ancora oggi i falsi profeti avanzano e purtroppo sono sempre più spesso tra gli uomini. Facendo quindi purtroppo rischiare molte persone di incappare da un momento all’altro in brutte avventure.

Santone in Siberia dice di essere Gesù Cristo: arrestato dalla polizia

L’uomo, come ha spiegato il Daily Mail, era un ex vigile urbano che purtroppo guida una setta in Siberia, all’interno della quale sostiene di essere Gesù Cristo. Il suo nome anagrafico è Sergei Torop ma è conosciuto dai suoi seguaci come Vissarion. Il suo più fidato collaboratore è un ex musicista rock di nome Vadim Redkin.

Entrambi sono stati arrestati e portati via, sotto scorta armata, con un’operazione in stile militare, in cui sono stati dispiegati quattro elicotteri e dozzine di truppe armate pesantemente. I militari della Guardia nazionale russa, una forza al comando di Vladimir Putin, lo hanno prelevato da un complesso chiamato Sun City, ovvero “città del sole”.

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L’uomo ha creato una setta con migliaia di seguaci

L’uomo, oltre ad essere un ex vigile, è anche un coscritto dell’Armata Rossa. Ai suoi seguaci ha affermato di essere la reincarnazione del figlio di Dio, mandato da Dio sulla Terra per fare conoscere all’umanità i mali della guerra e i danni provocati all’ambiente. Per fare ciò, ha sostituito il Natale con la data del suo primo sermone, il 18 agosto. E ha convinto loro del fatto che Maria, la madre di Gesù, è sua madre.

I militari hanno spiegato che i due uomini hanno usato violenza psicologica contro i loro adepti, provocando gravi danni alla loro salute mentale e persino fisica. Tanto da essere indagati per avere provocato “gravi danni fisici a due o più persone”. Durante l’intervento della polizia sono stati entrambi arrestati, insieme ad altri due leader di questa terribile setta, Vadim Redkin e Vladimir Vedernikov, e portati via in elicottero.

Siberia, le farneticazioni dell’uomo che diceva di essere Gesù

Da anni questa terribile setta è attiva in Siberia e recluta nuovi adepti, spesso persone fragili e indifese che finiscono per essere abbindolate dai messaggi ingannatori del falso profeta. Si dice che la setta abbia accumulato negli anni almeno cinquemila seguaci, molti dei quali (almeno centinaia) vivono in capanne di legno proprio all’interno di questa famigerata “città del sole”.

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Questa si trova a circa 2.600 miglia a est di Mosca, nella città di Petropavlovka. Il nome della setta sarebbe quello di “Chiesa dell’ultimo Testamento”, e il leader, un uomo sposato due volte e con sei figli che al contrario dei suoi seguaci vive in un confortevole chalet, avrebbe persino scritto un “sequel della Bibbia” in dieci volumi.

Bisogna sempre guardarsi dai falsi profeti

Anni fa, intervistato dalla Bbc, aveva affermato: “Abbiamo una scuola di nobili fanciulle qui. Stiamo preparando le ragazze a diventare future mogli, future spose per uomini degni. Devono capire di non elevarsi al di sopra dell’uomo, di non essere orgogliose della sua indipendenza ma di essere timide, poco appariscenti e deboli”.

Risulta utile quindi rileggere a questo proposito il Vangelo di Matteo (Matteo 4, 4-13). “Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori.

Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato“.

Giovanni Bernardi

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