La blasfemia della Chiesa d’Islanda. Gesù è raffigurato come trans

Una vergognosa pubblicità blasfema sui manifesti della Chiesa Nazionale d’Islanda. Gesù invita i bimbi a catechismo raffigurato come trans-sessuale.

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Nell’immagine Gesù Cristo invita allegramente i bambini all’oratorio, con le braccia protese, per la scuola domenicale. L’unico problema, non da poco, è che ha un grande seno, è truccato e ammiccante, e danza sotto un bell’arcobaleno, simbolo dell’ideologia lgbt.

Il tentativo menzognero sul manifesto blasfemo di Gesù trans

Il ministro della chiesa di Grafarvogskirkj ha spiegato la vergognosa immagine a un quotidiano che gliene ha chiesto conto, giustificandosi dicendo che “ogni persona ha il proprio modo di interpretare questa immagine”.

“Alcune persone lo interpretano come un trans-Gesù, altri come una donna”, avrebbe detto il reverendo della Chiesa evangelica luterana. “Alcuni vedono Maria con la barba, e altri vedono una persona genderqueer. I punti di vista all’interno della chiesa sono tanto diversi quanto nel resto della società”, ha continuato.

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La vergognosa immagine che mette sul piatto l’identità di Gesù

Il dato di fatto, però, incontrovertibile e che si cerca di camuffare in tutti i modi è che la vergognosa immagine non è niente altro che una blasfemia in piena regola. Che andrebbe duramente condannata dall’intera cristianità, perché in gioco c’è Gesù.

Ma se non ci pensano le altre chiese a condannare pesantemente lo scempio del manifesto, sono gli stessi fedeli che puniscono pesantemente questo tipo di scelte. I numeri parlano chiaro: i praticanti e chi si dichiara appartenente alla Chiesa Nazionale d’Islanda sono in vertiginoso calo.

Quando la chiesa insegue l’ideologia perde sé stessa

Si tratta di una chiesa luterana aderente alla Federazione mondiale luterana e alla Comunione di Porvoo, al cui capo c’è il vescovo d’Islanda. Questa figura era ricoperta, fino al 2012, dal reverendo Karl Sigurbjörnsson. Dopo del quale, neanche a dirlo, è succeduta alla prima donna vescovo d’Islanda, Agnes M. Sigurðardóttir.

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Forse è per questo che si manipolata l’identità di Cristo? Non ci è dato sapere, ma potrebbe essere. Di fatto, però, si sta negando Cristo, nella sua verità di Uomo vissuto in un corpo in un determinato periodo storico e in una determinata regione del mondo.

La chiesa luterana sposa le cause Lgbt. E i fedeli scappano

Tuttavia, come in molti altri casi, l’ideologia e la politica entrano pesantemente nelle questioni di fede stravolgendo tanto la realtà quanto la verità. Non a caso, la Chiesa islandese, come tutte le chiese luterane del nord Europa, ad esempio in Svezia, Danimarca e Norvegia, sulle questioni sociali è apertamente e convintamente “liberal”. Per questo si batte anche per questioni come l’ordinazione delle donne e la benedizione delle nozze gay.

Tuttavia, la volontà di dare corda, o meglio cavalcare questo tipo di battaglie inquietanti e da film dell’orrore non sembra dare affatto i suoi risultati, in termini di adesione da parte dei fedeli. Se alla fine degli anni novanta la chiesa luterana contava il novanta per cento dei cittadini islandesi, ormai il numero si è abbassato in maniera vertiginosa. 

Le statistiche spiegano infatti che al gennaio 2019 i fedeli dichiarati sono appena il 65,2 per cento della popolazione, di cui molti non praticanti. Con un numero inferiore ai 250 mila. Una disgrazia che se intrapresa anche in altre realtà, e speriamo il discorso non riguardi la Chiesa cattolica, porterebbe senza ombra di dubbio allo stesso identico risultato. Purtroppo.

Giovanni Bernardi

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