Scoppia il caso Tiziano Ferro che mostra a tutti i suoi “nuovi figli”

L’Italia ritorna al centro il drammatico tema dell’utero in affitto, che si vorrebbe promuovere nel nostro Paese, con un vergognoso evento in barba a ogni legge nazionali, mentre c’è già chi si impegna per pubblicizzarlo sui propri canali social. 

Sta scatenando polemiche social e anche politiche uno dei temi purtroppo più dolorosi del nostro tempo, che arriva persino a toccare le aree ucraine di guerra.

Tiziano Ferro
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Il cantante italiano Tiziano Ferro ha postato sui suoi social l’immagine con i suoi “figli”, scatenando numerose polemiche. Una foto su Instagram in bianco e nero, con i due bebè in braccio a Ferro, dietro al quale c’è il suo compagno Victor Allen, un manager conosciuto ad Hollywood.

Il post di Tiziano Ferro e le polemiche

“Sono diventato papà e voglio presentarvi queste due meraviglie di 9 e 4 mesi. Margherita e Andres, la vostra vita è appena iniziata. Ma anche la nostra”, scrive Ferro. “Per me e Victor l’esperienza da genitori rappresenta il più alto degli onori, il più impegnativo degli oneri. Che affronteremo con amore, attenzione, tenerezza e dedizione”.

Dietro quell’immagine però ci sono due uomini che sostengono di avere avuto un bambino quando l’unica verità possibile è che quel bambino sta vivendo il dramma della mancanza della mamma. Con il timore che i due si siano rivolti proprio al drammatico e inquietante mercato di bambini che si cela dietro il nome oscuro di “gestazione per altri”, ovvero la commercializzazione della vita umana nascente, proprio come già fatto in Italia dal leader della sinistra radicale Nichi Vendola.

Il cantante ha chiesto “di rispettare la riservatezza” sull’origine del bambino, ma molti hanno posto a riguardo diversi dubbi. Ad esempio sul fatto che se era realmente intenzionato a vivere la vicenda con riservatezza, non l’avrebbe condivisa sui suoi sociale. E che se avesse adottato un bambino già orfano di mamma e papà, non si vede perché avere questa riservatezza, in quanto si tratterebbe di un gesto di solidarietà.

Il dramma dell’utero in affitto come male del nostro tempo

Di conseguenza, molti temono che si tratti del frutto di una “gestazione per altri”, ovvero dell’utero in affitto, un grande dramma del nostro tempo in cui uomini facoltosi pagano una donna per fare crescere un bambino nel proprio grembo e separarsene al momento della nascita, dietro lauto compenso.

Un mercato sempre più diffuso nel mondo, dagli Stati Uniti alla Russia fino purtroppo all’Ucraina, uno dei centri internazionali in cui questa pratica è maggiormente portata avanti, che grida vendetta al cospetto del cielo, e che nell’antichità era già esistente, associata però alla schiavitù. Oggi se ne parla come del segno di un presunto “progresso” civile.

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“È sempre una notizia triste e grave quella per cui due bimbi cresceranno senza sperimentare la tenerezza, l’amore e la dolcezza di una mamma e senza una presenza femminile nella loro intimità familiare”, tuona l’Associazione Pro Vita & Famiglia.

L’ira dell’Associazione Pro Vita & Famiglia

“Per quanta cura possano dare, due uomini non fanno e non faranno mai una mamma. Vogliamo quantomeno sperare che Tiziano Ferro e il compagno non si siano dotati di quei bambini sfruttando i loro patrimoni per accedere al criminale mercato dell’utero in affitto”, affermano i portavoce dell’associazione, che si rivolgono alla politica.

“Comunque sia andata questa vicenda, è urgente che che nel Parlamento italiano sia finalmente avviato l’iter per rendere l’utero in affitto un reato universale punibile ovunque commesso, e che si annulli l’orrenda fiera dei figli su misura prevista a maggio a Milano, che in passato ha già pubblicizzare questa pratica orrenda”.

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Quello dell’utero in affitto è un infatti un mercato fortemente remunerativo che peraltro prende sempre più piede in barba ai regolamenti nazionali, che vengono oltrepassati con diversi espedienti. Come ad esempio con le varie fiere promozionali dell’utero in affitto, tra cui la controversa “Desir d’enfants” a Parigi, o quella che pare debba svolgersi il prossimo maggio a Milano, dopo che era saltata l’anno scorso.

L’attacco della Meloni al sindaco di Milano sulla fiera dell’utero in affitto

A tal riguardo, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha pesantemente attaccato il sindaco di Milano per l’evento che la città ospiterà in promozione dell’utero in affitto,  una vera e propria “fiera”, nonostante questo sia esplicitamente vietato dalle leggi del nostro Paese. La Meloni chiede che diventi reato universale.

Tiziano Ferro
La foto postata dal cantante sui social – photo web source

Fratelli d’Italia aveva già chiesto al sindaco Beppe Sala, di bloccare lo svolgimento della fiera Un sogno chiamato bebè. Ma le nostre richieste sono, purtroppo, cadute nel vuoto e la manifestazione si svolgerà il 21 e il 22 maggio”, ha affermato la leader di Fratelli d’Italia.

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In Italia la maternità surrogata è vietata e punita ed è scandaloso che si possano organizzare eventi del genere che promuovono l’utero in affitto”, ha puntualizzato la Meloni. “Giù le mani dalle donne e dai bambini: la maternità surrogata deve diventare reato universale. Fdi continuerà a raccogliere le firme a sostegno della nostra proposta che ora è all’esame della commissione Giustizia della Camera”.

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