Si è svolta nella parrocchia di San Martino in Colle, a Gubbio, la celebrazione eucaristica in ricordo di Sara Mariucci, la bimba dei miracoli
A officiarla, il Vescovo di Gubbio, monsignor Luciano Paolucci Bedini. “In questa celebrazione eucaristica, con la fede che ci unisce, auguriamo il suffragio per la piccola Sara, per la vita e la sua eternità, affinché possa essere beata”, ha affermato durante l’omelia il prelato.
Il ricordo a Gubbio della piccola Sara Mariucci
La piccola Sara volò in cielo il 5 agosto di quattordici anni fa, in Calabria, a causa di un tragico e fatale incidente in spiaggia, folgorata mentre stava giocando su una giostra con gli amichetti.
Soltanto la sera prima, però, la piccola Sara aveva rivelato inspiegabilmente, almeno in un primo momento, di avere conosciuto un’altra mamma “molto più buona” di nome Morena. La mamma, in un primo momento, non riuscì a capire.
La donna descritta dalla piccola, disse Sara, non la rimproverava e aveva i capelli azzurri. Solo dopo la morte i due genitori, straziati dal dolore, realizzarono che il 5 agosto in Bolivia si festeggia la Madonna Morena. A cui è stata ricondotta la dolorosa vicenda di Sara.
La piccola parrocchia di San Martino in Colle
Così la parrocchia del paesino di Sara, San Martino in Colle, una piccola località in frazione di Gubbio, in provincia di Perugia, come ogni anno anche in questa occasione è piena di fedeli accorsi per ricordare la bimba volata in paradiso.
Da allora, infatti, molte persone hanno vissuto grazie profonde e segnanti nella propria vita, proprio grazie a Sara. Le cui spoglie sono custodite in questa piccola ma meravigliosa parrocchia, che ha già in sé la vita di un santuario.
Le grazie che tanti hanno vissuto grazie alla piccola Sara
Tanti infatti si recano in questo luogo di campagna per lasciare un piccolo ricordo a Sara, pregare con lei, chiedere grazie alla Vergine. Una statua che riproduce la Madonna Morena infatti è stata posta vicino alla tomba della piccola Sara.
Una donna, originaria di Latina, che aveva un cancro al midollo spinale e doveva operarsi e sottoporsi a un’intervento rischioso per la propria vita, si recò a pregare sulla tomba della piccola Sara, a San Martino in colle, la mattina dell’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata.
Il miracolo su una donna malata di cancro
Il giorno seguente, la risonanza dell’ospedale diede una risposta sconvolgente. Il tumore era completamente sparito, da solo. Anche l’allora vescovo, monsignor Mario Ceccoballi, dovette accertare l’accaduto.
Un altro fatto prodigioso accadde a un sacerdote proveniente dal Congo, ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale “Silvestrini” di Perugia. Il religioso tenne con sé un’immagine della piccola Sara, mettendola sotto il cuscino. Da quel momento la sua condizione migliorò in maniera del tutto inattesa.
Le Grazie registrate sulla tomba della piccola Sara
“A questo nostro gesto di fede Dio risponde con la Parola. Il Signore ama il suo popolo”, ha spiegato il vescovo durante l’omelia. “Dio ci ha donato la vita perché noi non la perdessimo per sempre e non la trascurassimo. La vera grazia è questa: il Signore che custodisce la nostra vita, come un pastore fa con il suo gregge. Non dobbiamo pensare a quali meccanismi strani”.
Il vescovo ha infatti parlato di fronte ai fedeli venuti in ricordo della piccola Sara, e ha spiegato loro che “l’unica cosa che conta nella vita è la fede, nel Dio della vita, che non esclude nessuno dalla sua misericordia”.
Le parole del vescovo di Gubbio
“Se vissuta nella fede anche una tragedia come quella di Sara può insegnarci a vivere. Non a vivere meglio, a vivere di più o a sperare che a noi non accada. Ma a capire che la nostra vita non è in balia del destino ma nemmeno in mano nostra, ma in mano di Dio”.
La vicenda della bambina di Gubbio è ora al centro di uno studio diocesano. “Quando ero piccola piccola ero in un posto lontano lontano, meraviglioso, su una nuvoletta”, disse Sara alla mamma il giorno prima della sua nascita in cielo. “E con chi eri?”, rispose la mamma. “Con Mamma Morena”, disse Sara. “E chi è Mamma Morena?”. “È l’altra mia Mamma”, rispose sicura la piccola.
Il dialogo tra Sara e la sua mamma
La mamma inizialmente non capì. “L’altra tua mamma? Com’è questa Mamma Morena”? “È buonissima”, disse sicura Sara. “Più buona di mamma Anna”? “Sì”. La mamma continuava a non comprendere. “Davvero, sei sicura”? “Sì”, annuì di nuovo la piccola. “E di che colore ha i capelli”? “Blu”. “E gli occhi”? “Castani come i miei”.
Allora la mamma fece la domanda che tutte le mamme farebbero, salita dal cuore. “E tu lasceresti mamma Anna per andare con Mamma Morena”? “Sì”, rispose in maniera preoccupante la bimba, con un sorriso a illuminarle il viso. “Dormiamo ora… buonanotte”, racconta di averle sussurrato la donna. Che non aveva mai sentito parlare della Madonna Morena.
Rispondere con la fede all’Annuncio del Signore
“Se noi accogliamo questo annuncio e rispondiamo con la nostra fede, capiamo che la nostra vita non si misura da quello che accade, da quello che c’è o che non c’è. A differenza nostra, Dio non fa differenza tra i suoi figli”, ha perciò affermato prima della conclusione della celebrazione il vescovo di Gubbio.
“Chiediamo al Signore che guarisca le nostre infermità, ci sia vicino nelle nostre malattie”. Preghiamo la piccola Sara che ci renda più vicini a Maria, e che la Santa Vergine interceda per noi presso il suo amato figlio Gesù.
Preghiera per la piccola Sara Mariucci
Mamma, con questo dolce nome Gesù morente ti ha consegnato a noi, discepoli del figlio tuo e figli tuoi. Nel corso dei secoli sei stata chiamata con nomi diversi. Alla piccola Sara ti sei rivelata con il nome di “Morena”. Così ti invocano i fedeli della Bolivia che vengono a pregare davanti alla tua immagine nel Santuario di Copacabana. Anche in questa chiesa di San Martino in Colle mani devote hanno voluto collocare quell’immagine per ricordare la nostra sorellina Sara che tu hai portato con te in Paradiso.
Madre, con fiducia filiale deponiamo la nostra preghiera sulle mani innocenti della piccola Sara perché sia lei ad offrirtela, affinché tu la presenti al Figlio tuo e Signore nostro Gesù, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
Francesco Gnagni