Santuario di “Santa Maria apparì”: dal miracolo delle ciliegie nasce la grande devozione

Il Santuario di Santa Maria Apparì venne costruito in seguito all’evento miracoloso che salvò la giovane dando inizio a una grande devozione popolare. 

Santuario di "Santa Maria apparì"
Santuario di “Santa Maria apparì” – photo web source

Sul luogo dell’apparizione alla fanciulla di nome Persiana Faina, avvenuta il 31 Maggio 1562 a Petrella, nel Lazio in provincia di Rieti, sorge una chiesa dalla tipologia molto particolare per la zona. Si tratta di una maestosa costruzione a pianta centrale, ottenuta dalla smussatura degli angoli di un quadrato, dai muri spessi, progettati per sostenere una cupola che mai si riuscì ad innalzare.

L’apparizione segnò l’inizio della devozione popolare

La chiesa, romanica con un rosone sul fronte principale, si presenta bizantineggiante all’interno, con una forma ottagonale irregolare e il tetto sostenuto da due archi diagonali in mattoni, e con all’interno sette altari. Alle spalle dell’altare maggiore vi è un dipinto ad olio su tela che raffigura la Madonna con il Bambino in braccio e un mazzetto di ciliegie purpuree in mano.

Nel quadro, si vede la piccola piccola Persiana che guarda estasiata la Signora, ma da un punto di vista storico ed artistico appaiono altrettanto interessanti gli affreschi sulle pareti laterali risalenti all’epoca della costruzione. La vicenda dell’apparizione alla ragazza segnò l’inizio di una storia di devozione popolare che continua ancora oggi impressa in tutti i cittadini di questo splendido luogo, e fin da subito l’autorità ecclesiastica non tardò ad interessarsi della vicenda di Petrella.

Le numerose iniziative per lo sviluppo del santuario mariano

Otto mesi dopo l’apparizione, il 5 febbraio 1572 venne autorizzato il culto. Con l’inizio di questo, giungono a Petrella anche i frati Minori Conventuali, che subito prendono posto nel santuario ma il visitatore interdice loro l’uso della chiesa per dormire. I frati ebbero in cura anche il Monastero delle Clarisse di Borgo San Pietro, tanto che nel 1652 furono le suore stesse a chiedere con pressante lettera alla Santa Sede, la conservazione del convento di Petrella che avrebbe dovuto essere soppresso a causa della costituzione apostolica “Instaurandae” di Innocenzo X.

Dal 1940 in poi l’arciprete Don Onorio Pace si prodigò in iniziative per lo sviluppo del Santuario, che culminarono con le grandiose celebrazioni degli anni 1962-63 per il quarto Centenario delle apparizioni, che si conclusero con la solenne incoronazione del Bambino e della Vergine da parte del Vescovo di Rieti, Mons. Nicola Cavanna. Anche nel 1987 si svolsero solenni celebrazioni all’interno del santuario, in occasione del 425° Anniversario delle Apparizioni che ha trovato la corrispondenza dell’anno mariano indetto da Papa Giovanni Paolo II.

La caratteristica distribuzione delle ciliegie dopo la festa

In occasione della festa, solennissima, che ogni anno si celebra l’ultima domenica di Maggio, il Santuario di Santa Maria Appari è centro di numerose manifestazioni di grande valore. La vigilia della festa, in serata, una solenne processione si snoda dalla chiesa di Sant’Andrea al Santuario con l’artistico bassorilievo ligneo raffigurante l’Apparizione.

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Dopo la Messa avviene la caratteristica distribuzione delle ciliegie, in ricordo proprio del miracolo avvenuto alla giovane diversi secoli orsono. La gente, a questa distribuzione, risponde con quintali di fiori, dai colori svariati. La mattina della festa si comincia a preparare il tappeto fiorito, sopra cui passerà la processione, a ricordare il rientro della giovane Persiana a Petrella, con il carico di ciliegie miracolosamente mature.

Giovanni Bernardi

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