Santuario Madonna del Prà di Feglino: la cappella sul luogo dell’apparizione

Il Santuario della Madonna del Prà di Feglino nacque in occasione dei numerosi eventi miracolosi che diedero vita alla grande devozione. Ma non fu facile. 

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Il santuario è situato nella frazione capoluogo di Feglino, sulla collina di Prà, nel comune di Orco Feglino in provincia di Savona. Venne eretto con grande invocazione di popolo, nata a seguito delle apparizioni della Vergine che sarebbero avvenute dal 12 maggio al 25 ottobre del 1874.

L’origine del santuario e i diversi veggenti che La videro

Tutto cominciò con la prima apparizione, avvenuta il 12 maggio 1874 a una pastorella di 12 anni e di nome Angela Berruti. Maria in quell’evento apparve con Gesù Bambino in braccio, un vestito di colore marrone scuro e un velo sul capo.

Dopo quella prima apparizione, ce ne furono altre. A Vincenzo Scosceria di 13 anni, a Maddalena Olivieri, a Teresa Burnengo di 36 anni, a Maria Valle di 13 anni e ad una sua amica. In alcuni casi Maria si manifestò con abiti di colore diverso dal marrone scuro con il quale si era invece presentata le prime volte.

Le diverse apparizioni che segnarono questa grande devozione

In un’occasione, infatti, il suo abito era bianco e azzurro, con una corona sul capo. In altre nero e infine anche con un abito celeste con una stella sul petto. In quest’ultima apparizione, Maria diede un’ulteriore dettaglio. Si presentò infatti come Immacolata Concezione, ed era accompagnata da santa Chiara e santa Elisabetta.

Dall’altro lato, però, c’erano le autorità, molto severe nel reprimere il fervore religioso che l’evento fece scaturire. Il successivo 10 giugno arrivarono persino a distruggere la prima cappella che era stata eretta dalla popolazione sul luogo delle apparizioni.

Il comitato spontaneo chiese la costruzione del santuario

Dopo queste vicende si formò in maniera spontanea un comitato che si occupò di fare erigere l’attuale santuario in soli tre anni anni, su progetto dell’architetto Cassinis di Savona. La veggente Angela Berruti, che nel frattempo entrò a fare parte delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia, fondate dalla santa Maria Giuseppa Rossello, morì a Ruta di Camogli il 27 dicembre 1943.

L’edificio è formato da un’unica e ampia aula circolare e da una facciata in vago stile neogotico. La facciata, completamente tinteggiata di bianco, offre al visitatore un aspetto di grande eleganza e pace. All’interno invece le pareti sono colorate e a tinte tenui e calde. L’altare maggiore è costituito da marmi policromi, affiancato da un dipinto del catino absidale e da una statua della Vergine.

La piccola cappella ancora oggi sul luogo esatto dell’apparizione

A pochi metri dietro il santuario, però, si trova il fulcro dei tanti pellegrinaggi che ogni giorno vedono interessato questo luogo di grande misticismo e dove si respira aria di fede e di preghiera.

Subito dietro, infatti, sul luogo esatto dell’apparizione, sorge una piccola cappella dove è possibile pregare e rivolgere le proprie invocazioni alla Santa Vergine, consapevoli che proprio come apparve alla giovane veggente, Angela Berruti, ascolterà anche ogni pellegrino che si rivolge a lei con cuore puro e libero.

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Ogni anno, infine, il 12 maggio, si celebra anche la festa del santuario, in occasione dell’anniversario della prima apparizione. Una festa molto sentita nel territorio e dove ogni anno si verifica una grande concorso di popolo.

Giovanni Bernardi

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