Oggi 24 novembre, San Crisogono di Aquileia: da soldato a martire incorrotto

Martire del IV secolo, San Crisogono di Aquileia fu un soldato romano che si convertì al cristianesimo e pagò un prezzo altissimo per la sua coraggiosa scelta tanto da divenire martire per la fede. 

San Crisogono di Aquileia
San Crisogono di Aquileia – lalucedimaria.it

Le notizie relative a San Crisogono di Aquileia, che si commemora oggi 24 novembre, sono incerte e contrastanti. La sua figura si colloca nel IV secolo, ma non si conoscono i dettagli sulla sua data di nascita né su quella di morte.

Secondo le fonti più accreditate, Crisogono è un soldato romano che, convertitosi al cristianesimo, diventa sacerdote. Le maggiori informazioni su di lui si traggono dalla Passio di Santa Anastasia di Sirmio, risalente al V secolo, in cui è menzionato.

Santo di oggi 24 novembre; San Crisogono di Aquileia: soldato romano convertito a Cristo che pagò con la vita la sua fedeltà

Il Martirologio Romano lo ricorda con queste parole: “Ad Aquileia in Friuli, commemorazione di San Crisogono, martire, che si venera a Roma nella chiesa titolare che porta il suo nome nell’anniversario della sua dedicazione“. Si evince così come è stata scelta la data della sua memoria liturgica venendo a mancare riferimenti certi relativi al suo dies natalis.

Il nome Criosogono dall’ebraico significa “nato nell’oro“.  Ricostruendo la sua vita dalle poche informazioni a disposizione si sa, dunque, che a Roma aveva esercitato per due anni l’ufficio di vicario del vescovo dopo esser diventato cristiano.

Essendo tempo di persecuzione dell’imperatore Diocleziano, venne confinato nella casa del nobile Rufino, invece di subire l’arresto. Accadde che tramite l’esempio della sua fede questi si convertì insieme a tutta la sua famiglia.

Il Santo è noto per aver portato alla fede di Cristo anche Anastasia, la figlia dell’illustre Pretestato e moglie di Publio. La donna era stata rinchiusa dal marito nella propria casa proprio in quanto cristiana. Con l’aiuto di una serva riusciva di tanto in tanto ad uscire di casa e si prodigava di andare a portare il cibo ai prigionieri cristiani. Così conobbe Crisogono e iniziò una corrispondenza epistolare con lui che la seguiva spiritualmente e la esortava a mantenersi salda nella fede.

Il martirio per la sua coraggiosa fedeltà a Cristo

Avvenne poi che per ordine dell’imperatore, Crisogono fu mandato ad Aquileia, e lì gli furono offerte la prefettura e il consolato se avesse abiurato. Lui però non ci pensò nemmeno a rinnegare la fede e si rifiutò fermamente. Così fu condannato a morte. Si dice che la sentenza avvenne il 24 novembre del 303 alle Acquae Gradatae, località attraversata dalla Via Gemina, a circa dodici miglia dalla città, ma non vi è certezza circa questa data.

Poi, il suo corpo venne abbandonato sulle rive del mare, e in seguito fu recuperato da tre donne cristiane, che si chiamavano Chione, Agape e Irene, e vivevano a poca distanza da lì insieme con il vecchio sacerdote Zoilo in una proprietà detta Ad Saltus. Furono loro a dargli una degna sepoltura.

Sulla storia di San Crisogono di certo c’è solo il suo martirio, per il resto le fonti sono in contrasto e secondo una di esse lui era originario di Aquileia ed era amico dei fratelli Canzio, Canziano e Canzianilla, anch’essi Santi Altre fonti ancora attestano che Crisogono sarebbe stato il vescovo della città di Aquileia, collocandone la vita più esattamente tra la fine del III e l’inizio del IV secolo.

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