Le Catacombe: non solo luoghi di sepoltura | Ecco cosa nascondono

Vengono celebrate dall’Archeologia Sacra in una particolare giornata che le pone tutte, in ogni parte d’Italia, al centro dell’interesse religioso e storico, per riscoprirne l’origine e aspetti che non tutti conoscono. 

Le catacombe erano i primi cimiteri dei cristiani. Ma anche un luogo per riscoprire cosa è successo nei primi anni della Chiesa e nei secoli dopo.

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La giornata delle Catacombe

Una manifestazione organizzata dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, che torna in presenza dopo la pandemia, è quella della “Giornata delle Catacombe”. Si svolgerà il 16 ottobre a Roma, partendo però dal presupposto che questi luoghi così particolari, non sono presenti solo nella Capitale.

Ma partiamo dal principio: cos’erano le catacombe? Erano delle aree cimiteriali sotterranee utilizzate nell’antichità. Sono solitamente scavate in rocce facilmente lavorabili, e possono avere anche più livelli, con profondità che arrivano fino a trenta metri. Le più famose sono le catacombe cristiane e, per questi, erano i luoghi “dell’attesa della resurrezione”.

L’apertura in occasione della festa di San Callisto

Una giornata particolare, quella scelta dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, in prossimità della festa di San Callisto (la cui festa liturgica cade proprio il 14 ottobre) il quale, da schiavo quale era, dopo un’amnistia e il suo arrivo a Roma, fu destinato da Papa Zeffirino a recarsi ad Anzio a curare i primi cimiteri della Chiesa.

Papa Fabiano, poi, divise le regioni tra i diaconi ed ordinò che venissero allestiti molti cantieri per la costruzione dei cimiteri. Fu soltanto con Papa Damaso I che si diede inizio ad un’epoca d’oro per i cimiteri cristiani di Roma, con lavori ed abbellimenti nelle cripte dei martiri. Dal 394, con l’affermazione definitiva del Cristianesimo con Teodosio I, la sepoltura sotterranea comincia ad essere tralasciata.

Cosa sono le catacombe

In questa occasione, tutte le catacombe di Roma saranno aperte e visitabili a tutti coloro che lo desiderano, turisti e pellegrini, ma soprattutto a tutti quelli che desiderano conoscere, quanto il mondo sotterraneo di Roma, è legato alle origini del primo Cristianesimo.

Chi si addentra nelle catacombe, non solo di Roma ma anche in quelle di tutta Italia, scorge simboli cristiani che si ricollegano all’esperienza cristiana e di preghiera di coloro che lì sono sepolti. Scendere e visitare una catacomba vuol dire entrare con mano nelle origini, sia della nostra religione, quanto anche della nostra società.

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Napoli e le Catacombe di San Gennaro

Non solo catacombe a Roma ma, come dicevamo, anche in altre città d’Italia. A Napoli, famose sono quelle di San Gennaro, risalenti al II-III secolo e rappresentano il più importante monumento del Cristianesimo della città.

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Catacombe di San Gennaro – photo web source

Il nucleo originario delle catacombe si andò sviluppando attorno alla tomba di una ricca famiglia romana. A partire da questa donazione, fu successivamente creato il piano inferiore che accolse i resti mortali di Sant’Agrippino, diventando così luogo di venerazione. Dopo la costruzione, sulla tomba di Agrippino, di una basilica cimiteriale, il vescovo Giovanni I fece traslare in un cubicolo della catacomba inferiore, le spoglie di San Gennaro. Da quel momento la catacomba divenne centro di culto del martire e, con il tempo, le catacombe ne assunsero il nome, divenendo così le Catacombe di San Gennaro.

Luogo di rifugio durante la guerra

Durante la seconda guerra mondiale le catacombe furono adattate ed utilizzate dalla popolazione napoletana come rifugio antiaereo, subendo ulteriori danni. Le Catacombe di San Gennaro, tra le più grandi dell’Italia meridionale, si trovano nell’antico Rione Sanità, ricco di storia, ma anche di povertà. In questo contesto, una rete di giovani del quartiere, ha realizzato il progetto di riapertura delle catacombe che, dal 2006, danno la possibilità a tutti di visitarle.

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