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San Gerardo Majella: Patrono di mamme e bambini

Un giovane Santo: oggi è la festa liturgica di San Gerardo Majella e la Chiesa lo ricorda così.

photo web source: tabernacoli.blogspot.com

Fra i Santi più conosciuti del Sud Italia, visse la sua vita fra la Basilicata e la Campania. È patrono delle mamme e dei bambini.

Aveva solo 29 anni quando Gerardo morì. Era giovane, quasi sempre ammalato e proveniva da una famiglia povera. Ma non per questo, povero di cuore. Anzi: il suo cuore ardeva per Gesù Cristo tanto che, nonostante la sua famiglia fosse povera, fu lo stesso ammesso in un ordine religioso: quello dei Padri Redentoristi.

San Gerardo: una vita semplice

La sua vita si svolse tutta fra la Basilicata (sua regione d’origine, era infatti nato vicino Potenza) e la Campania. Proprio in Campania, nella Valle del Sele, si propose la sua attività pastorale. Nonostante la sua esile corporatura, suo padre prima di morire, cercò di insegnargli il mestiere di sarto. Ma a lui non piaceva: sentiva già dentro di se che era chiamato a qualcos’altro, a qualcosa di più “elevato”.

Per iniziare il suo operato pastorale, Gerardo accettò di fare da domestico e di accudire il Vescovo di Lacedonia, restandogli accanto sino alla morte. Poi, trovandosi senza lavoro, decise di tornare al suo paese e di mettere a frutto quei pochi insegnamenti lasciatigli da suo padre.

Il lavoro e la vocazione

Continuò la sua attività nella bottega sartoriale e riuscì, almeno per i primi tempi, a contribuire alle spese di casa. Ma non c’era nulla da fare: quella vita non faceva per lui, e la voce di Cristo che lo chiamava cresceva ogni giorno nel suo cuore. La scelta di entrare nell’ordine dei Redentoristi non fu facile, poiché, data la sua salute precaria ed il suo esile corpo, non avrebbe potuto portare avanti a lungo le attività pastorali prefissate dall’ordine. Ma la sua testardaggine e la sua vocazione erano così ardenti che non si potè impedirgli di consacrarsi a Dio.

I miracoli di San Gerardo

Peregrinò per tanti conventi dove si dedicò alle mansioni più umili senza trascurare la preghiera e la penitenza. I fedeli che lo hanno conosciuto, lo hanno sempre ricordato come dotato del dono dei miracoli; nella sua breve esistenza i miracoli raccontati furono tanti e tali da meritargli in vita la fama di taumaturgo. Tra i tanti presunti miracoli si raccontano estasi, bilocazioni, scrutazione dei cuori, moltiplicazione dei viveri e guarigioni.

Uno dei miracoli degno di nota è quello relativo alla moltiplicazione dei viveri in occasione della carestia del 1754. In quell’inverno a Caposele, in provincia di Salerno, molti erano coloro che, costretti dalla carestia stessa, bussavano alla porta del collegio redentorista. Gerardo, per sfamare tutti, vuotò letteralmente le dispense che, miracolosamente, si riempivano sempre di pane e di ogni ben di Dio. Fu anche questo che gli valse l’appellativo di “Apostolo della Valle del Sele”.

Dopo soli 3 anni di vita in convento, Gerardo morì all’età di 29 anni colpito dalla tubercolosi: era il 16 ottobre 1755.

San Gerardo, patrono delle mamme e dei bambini

La Chiesa lo riconosce, oggi, come protettore delle mamme e dei bambini, in seguito ad un ultimo suo miracolo. La storia narra che poco prima di morire aveva fatto finta di dimenticare, a Oliveto Citra, un suo fazzoletto presso la casa di una famiglia che l’ospitava. Una bambina gli corse dietro per restituirglielo, ma Gerardo le disse di tenerlo perché un giorno le sarebbe servito. Passati alcuni anni – Gerardo era già morto – la bambina, diventata sposa, gridava per le doglie del parto. I medici la davano per spacciata. In fin di vita, la ragazza si ricordò del fazzoletto di Gerardo e volle che glielo posassero aperto sulla pancia. Appena ricevutolo, i dolori cessarono e la donna diede alla luce senza alcuna difficoltà il suo primo figlio.

La preghiera

In occasione della sua Festa Liturgica, preghiamo anche noi San Gerardo:

O san Gerardo, gli sguardi di tanti sofferenti sono rivolti al tuo santuario.

Gli affetti; le speranze di tanti bisognosi sono riposte in te. Implorano le nostre preghiere.

 Esaudiscile per la gloria di Dio, il bene della Chiesa, l’incremento della fede cattolica.

Aiuta quanti ti chiedono fute e grazia per la loro anima;

aiuta i cuori oppressi a ritrovare la pace e la libertà dei figli di Dio.

Conforta gli afflitti e gli ammalati; proteggi le mamme e i bambini;

assisti i giovani nel difficile cammino della vita; soccorri i tuoi devoti.

In modo particolare ti raccomandiamo, o san Gerardo,

i nostri cari e chi si è raccomandato alle nostre preghiere.

Esaudisci tutti perché siano salvate molte anime e liberati dalle infermità molti infelici.

Spandi su quanti ti invocano tesori di grazie e di favori,

affinché dal tuo santuario di Materdomini tu splenda sempre come faro di luce alle menti,

rifugio nei pericoli, soccorso in ogni sventura, richiamo di affetti e di lodi.

Amen.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: napolifanpage.it

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Rosalia Gigliano

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