Sacerdote accusato di discriminazione, la diocesi: ha fatto bene!

Padre Scott Nolan. sacerdote della parrocchia di St. Stephan, in Michigan, è stato accusato di discriminazione per aver negato l’ostia ad una parrocchiana unita civilmente con un’altra donna.

(Websource/Archivio)

La Diocesi locale ha preso le sue difese, spiegando che il matrimonio tra due persone dello stesso sesso è ritenuto peccato grave, dunque il parroco ha il dovere oltre che il diritto di invitare la parrocchiana a non prendere la comunione.

Sacerdote nega la comunione alla parrocchiana

Da qualche tempo a questa parte Padre Scott Nolan, Sacerdote della parrocchia di St. Stephan (Michigan), è al centro di una polemica social e mediatica. Il Prelato ha infatti invitato una parrocchiana a non presentarsi nel momento in cui viene data l’ostia ai fedeli. Il motivo di questa richiesta è legata ad una scelta personale della donna. Sara Smoleski, infatti, ha deciso di sposarsi con rito civile con la compagna Linda e dopo l’unione, avvenuta la scorsa primavera, aveva smesso di andare in parrocchia per il timore che gli fosse negata la comunione.

Lo scorso 17 novembre la donna ha partecipato alla Messa e Padre Scott le ha concesso il Corpo di Cristo. Il giorno seguente, però, le ha chiamato per dirle che “Siccome ti sei sposata con Linda per lo stato del Michigan, non puoi accettare la comunione“. Sara non ha preso bene quella decisione, poiché si ritiene una brava parrocchiana: “La mia fede è una grossa parte di quello che sono. Ma è la chiesta che rende tale la fede, la maggior parte delle chiese che prendono una posizione e dicono ‘oh oh, tu no’?”.

La diocesi difende la scelta di Padre Scott

In molti hanno criticato la scelta del Sacerdote, additandolo come discriminatore per aver negato la comunione alla parrocchiana. La diocesi, però, ha preso le sue difese, spiegando come sia suo diritto e dovere decidere di non concedere la comunione nei casi in cui sia pubblica una condotta che va contro gli insegnamenti della Chiesa (come nel caso del deputato). In un comunicato pubblicato proprio in merito alla questione, la Diocesi del Michigan scrive: “Inclusione e accettazione sono state sempre marchio delle chiese cattoliche della Diocesi di Grand Rapids per tutta la loro storia. E rimangono tali. Queste presumono però il rispetto da parte degli individui per gli insegnamenti e le pratiche della comunità cattolica generale”.

Dopo la premessa viene spiegato perché, per gli insegnamenti della Chiesa, la parrocchiana non può ricevere la comunione: “Nessuna comunità di fedeli può sostenere la pubblica  contraddizione dei suoi ideali da parte dei suoi membri. Questo in special modo per questioni così centrali per la vita cattolica come il matrimonio, che la Chiesa ha sempre ritenuto e ritiene la sacra unione tra un uomo ed una donna”.

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Luca Scapatello

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