Sacerdote nega la Comunione al politico. Abuso? No giusta causa

Il Sacerdote della Carolina del sud, Padre Morey, ha negato la comunione al candidato alla presidenza dello Stato Biden per il suo sostegno all’aborto.

Sacerdote nega la comunione a Joe Biden

Il Prelato ha spiegato che il codice canonico 915 gli impone di rifiutare la comunione agli scomunicati, gli interdetti e a coloro che perseverano nel peccato grave.

Sacerdote nega la comunione

Negli Stati Uniti la legalizzazione dell’aborto è giunta dopo la sentenza Roe vs Wade, ma l’opinione pubblica è tutt’ora spaccata a riguardo. Da un lato ci sono i progressisti, spesso appartenenti politicamente al Partito Democratico, e dall’altro ci sono i Conservatori, solitamente Repubblicani e cattolici. Subito dopo l’elezione di Donald Trump (ecco cos’ha detto in proposito), gli Stati a governo Repubblicano hanno cominciato a mettere in dubbio la legittimità degli aborti limitandone la possibilità di accedervi (basti pensare al caso della Georgia). Tale presa di posizione, specialmente per i religiosi per cui la pratica è assimilabile all’omicidio (questa la posizione del Papa), non è sufficiente.

Lo scontro sociale ed ideologico si sta rinnovando in questi giorni nella Carolina del sud dove si vota per la presidenza dello stato. Ad abbracciare la posizione progressista è il candidato Democratico, nonché ex Senatore ed ex vice Presidente degli Usa, Joe Biden. La sua campagna pro aborto è stata duramente contestata, religiosamente e mediaticamente, da Padre Morey, sacerdote cattolico che lo scorso 28 ottobre si è rifiutato di concedergli la Comunione.

 

Sacerdote nega la comunione a Joe Biden
(Websource/archivio)

Padre Morey: “Non posso concedere la comunione a chi persevera nel Peccato grave”

La decisione del Sacerdote ha sorpreso molti, convinti che non avesse diritto di negare la Comunione. In realtà Padre Morey ha il preciso dovere di negare l’Eucarestia a chiunque sia palesemente in contrasto con gli insegnamenti della Chiesa. A spiegarlo è lo stesso Prelato in un’intervista concessa alla CNA. In questa cita il codice canonico 915: “Non siano ammessi alla sacra comunione gli scomunicati e gli interdetti, dopo l’irrogazione o la dichiarazione della pena, e gli altri che ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto”.

Quindi spiega che il costante appoggio di Biden all’aborto lo mette in uno stato di Peccato Grave reiterato, poiché con il suo atteggiamento offre una “cooperazione formale” all’aborto. Il compito del Sacerdote, aggiunge infine citando Benedetto XVI, in un caso del genere è “incontrarlo, istruendolo sull’insegnamento della Chiesa; informandolo che non deve presentarsi per la Santa Comunione fino a quando non avrà posto fine alla situazione oggettiva del peccato. Infine: “avvertendolo che altrimenti negherà l’Eucaristia”.

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Luca Scapatello

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