
Ricordate il viaggio della Misericordia, fatto di Santuario in Santuario?
Si trattava di 20 luoghi di culto, distribuiti in tutta la Nazione, indicati come punto di riferimento per meglio vivere l’anno giubilare, indetto da Papa Francesco.
Santa Faustina Kowalska, Santa Margherita Maria Alacoque, Santa Teresa di Gesù di Lisieux, Madre Speranza sono solo alcuni nomi, che richiamano immediatamente alla mente “quella forza che tutto vince”, “la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato”.
Papa Giovanni Paolo II la proclamò Santa nel 2000 e indisse la celebrazione della divina Misericordia, nella prima domenica dopo la Santa Pasqua.
A Santa Faustina Kowalska è legato anche il Santuario di Gesù Divina Misericordia di Gherghenzano, frazione del Comune di San Giorgio di Piano, in provincia di Bologna.
Alla Divina Misericordia è spirato anche il Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza, in provincia di Perugia. Esso è nato grazie a Madre Speranza, Maria Josepha Alhama Valera, ed è definito la piccola Lourdes, poiché permette la liturgia delle acque e l’immersione nelle piscine, con l’acqua che nasce nel luogo che Gesù indicò a Madre Speranza.
Citiamo poi, il Santuario-Basilica Mater Misericordiae di Macerata; il Santuario di Madonna di Rosa a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone; il Santuario di Santa Maria della Misericordia a Terrassa Padovana, in provincia di Padova, ma anche tutti gli altri meriterebbero una lunga citazione e un sentito pellegrinaggio.
Antonella Sanicanti