E questo potrebbe compromettere le condizioni precarissime del piccolo. Il bambino -ricordiamolo- ha una malattia genetica rara, la linfoistiocitosi emofagocitica, e, per questo, a soli 19 mesi, potrebbe non farcela a contrastare il tumore.
Per molte settimane, presso diversi istituti di diverse città, l’Associazione Donatori di Midollo Osseo ha atteso chiunque volesse fare il testi di compatibilità per Alessandro.
Il papa spiega: “La notizia che si fosse trovato, tramite una ricerca nel registro internazionale, un donatore altamente compatibile con Alessandro Maria è vera. Tuttavia, a seguito dell’accertamento della compatibilità, abbiamo appreso che tale donatore (non italiano) si è reso disponibile solo da metà gennaio”.
“Tale tempistica, purtroppo, è incompatibile con la malattia del nostro bimbo, che come sapete richiede un trapianto il prima possibile. Ed allora il Great Ormond Street Hospital, d’accordo con il Professore Franco Locatelli, direttore del dipartimento di Onco-Ematologia Pediatrica, terapia Cellulare e Genica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (che sin dall’inizio ci ha dimostrato massima attenzione e disponibilità), ci hanno proposto di trasferire Alessandro Maria a Roma, per sottoporlo alle cure dell’equipe italiana. E così continuiamo a sperare”.
Dunque la ricerca di una persona compatibile continua e anche le nostre preghiere perché il piccolo si salvi.
Leggi anche: Grazie Napoli! Tutti in fila per salvare Alessandro!
Antonella Sanicanti
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