Padre Fortunato spiega che il Perdono di Assisi non è altro che la possibilità concessa da Dio di ricominciare la tua vita, annullando gli errori passati.
Ogni 2 agosto i fedeli possono recarsi ad Assisi, nella cappella di Porzuonciola, o in ogni monastero Francescano per ottenere l’indulgenza plenaria.
Il Perdono di Assisi è legato ad una richiesta particolare di San Francesco a Papa Onofrio III. Qualche giorno prima il Santo di Assisi era stato testimone di un’apparizione di Gesù e Maria nell’antica cappella di Porziuonciola. In quella occasione il Redentore chiese a San Francesco quale fosse la sua richiesta e questo gli disse: “Santissimo Padre, benché io sia misero peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”.
Gesù accolse la richiesta del frate e questo si recò immediatamente dal Papa per chiedergli di concedere la redenzione a tutte le anime che, con spirito contrito, si recavano a Porzuonciola per chiedere perdono. Il Pontefice gli disse che si trattava di una richiesta difficile da soddisfare, ma questo controbatté che era Dio in persona ad averlo concesso e lui acconsentì. Da quel giorno, ogni 2 agosto, chiunque si rechi a Porzuonciola cosciente dei propri peccati, ottiene l’indulgenza plenaria (ecco una preghiera di San Francesco da recitare per l’occasione).
In occasione della celebrazione della Festa del Perdono di Assisi di questo 2019, Padre Fortunano, frate francescano e direttore della Sala Stampa del Sacro Convento, ha scritto su ‘Famiglia Cristiana‘ ciò che per lui significa il Perdono di Assisi. Il Frate ci spiega che con questa concessione fatta a San Francesco, il Dio in cui crediamo, un Dio di pace, amore e fratellanza ci dà il permesso di ricominciare da zero, annullando gli errori precedenti.
Lo scopo della concessione di questo perdono, aggiunge inoltre Padre Fortunato, è quello di farci capire che l’odio non fa male solo agli altri, ma anche a noi stessi. Perdonare, dunque, è il primo passo verso un’esistenza serena e portatrice di pace: “Ci fa comprendere che il veleno che sprigioniamo sugli altri non fa altro che farci morire dentro. Lentamente. Inesorabilmente. Invece la realtà del Perdono, vissuta e donata, mi permette e ci permette di essere persone pacificate, pur con le nostre fragilità”.
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Luca Scapatello
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