Papa Francesco, durante il suo Angelus domenicale, ha toccato numerosi temi, portando tutti i cristiani a riflettere.
La mancata ricostruzione ad Amatrice, i migranti, il ricordo delle vittime del Covid: Papa Francesco a tutto tondo sugli argomenti dell’ultima settimana.
Un Papa Francesco sempre attento a ciò che accade in Italia e nel mondo, pronto a far sentire la sua voce in particolare quando questa voce, specie chi ci governa, è sordo a sentirla. Durante l’Angelus di ieri, il Santo Padre ha posto l’attenzione su alcuni particolari argomenti: dall’anniversario del terremoto del centro Italia, alle vittime del Coronavirus, ai migranti. Tutti sono stati ricordati nella riflessione settimanale di Francesco.
Le vittime del terremoto di Amatrice e dell’intero centro Italia. Sono passati ben 4 anni da quel 24 agosto ed ancora oggi, poco si sa e si vede della ricostruzione. Francesco ha pregato per ricordare tutti coloro che vi persero la vita, ma soprattutto ha chiesto l’immediato aiuto e la ricostruzione: “Rinnovo la preghiera per le famiglie e le comunità che hanno subito maggiori danni, perché possano andare avanti con solidarietà e speranza. E mi auguro che si acceleri la ricostruzione, affinché la gente possa tornare a vivere serenamente in questi bellissimi territori dell’Appennino”.
Accanto al ricordo delle vittime del terremoto, Papa Francesco ha ricordato anche i tanti morti a causa di questa pandemia. Un virus che “ci ha colpiti come una tempesta”, disse in una sua udienza il Pontefice: “Questa mattina ho sentito la testimonianza di una famiglia che ha perso i nonni, senza poterli congedare e salutare, nello stesso giorno. Tanta sofferenza, tante persone che hanno perso la vita, vittime della malattia; e tanti volontari, medici, infermieri, suore, sacerdoti, che anche hanno perso la vita. Ricordiamo le famiglie che hanno sofferto per questo” – ha detto Bergoglio.
In ultimo, l’attenzione di Francesco è tornata, anche sui migranti e sui tanti che attraversano il mare in cerca di un futuro migliore ma che, molte volte, trovano nel mare la loro tomba: “Erano persone di diversi Paesi che cercavano una vita migliore. Esprimo la mia solidarietà alle famiglie delle vittime che ancora oggi invocano giustizia e verità su quanto accaduto. Il Signore ci chiederà conto di tutti i migranti caduti nei viaggi della speranza. Sono stati vittime della cultura dello scarto” – ha concluso.
Uniamoci in preghiera a Papa Francesco, seguendo le sue intenzioni, ricordando in particolare tutti coloro che nel mondo, specie in questi ultimi sono morti a causa del Coronavirus.
Fonte: leggo.it/vaticannews
ROSALIA GIGLIANO
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