Novena a Nostra Signora di Lourdes per proteggerci dal contagio peggiore – 9° giorno

L’11 febbraio ricorre l’anniversario dell’apparizione della Madonna a Lourdes, protettrice dei malati. Preghiamo insieme, per tutte le nostre infermità corporali e spirituali. Affinché ci custodisca e ci preservi da ogni male, soprattutto dal contagio più pericoloso. In un contesto come quello di oggi è quanto mai urgente affidarci alla potente intercessione della Madonna presso il … Leggi tutto

Il Pensiero di Santa Teresa di Lisieux per oggi 10 Febbraio 2022 – Video

Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano: “Per unirmi al buon Dio, recito molto lentamente un Padre nostro e poi il saluto angelico”.

Santa Teresa del Bambino Gesù, che durante la tua esistenza terrena hai amato Dio sopra ogni cosa e ti sei offerta vittima al suo amore misericordioso, aiutami a rendere preziosi tutti gli istanti della mia vita, trasformandoli in atti di vero amore.

pensiero Santa Teresa di Lisieux
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Oggi vi proponiamo una perla tratta da un pensiero tra i tanti scritti da Santa Teresa di Lisieux. Meditiamo le parole di questa piccola grande santa.

“Qualche volta, se il mio spirito è in un’aridità così grande che mi è impossibile trarne un pensiero per unirmi al buon Dio, recito molto lentamente un Padre nostro e poi il saluto angelico. Allora queste preghiere mi rapiscono: nutrono l’anima mia ben più che se le avessi recitate precipitosamente un centinaio di volte”.

Pensiero dei Santi: chi è Santa Teresa di Lisieux

Santa Teresa di Gesù Bambino (Alençon 1873 – Lisieux 1897) è patrona dei missionari e patrona della Francia. Ricevette un’educazione profondamente religiosa dai genitori, questo la condusse a scegliere la vita religiosa. Vestì l’abito delle monache Carmelitane scalze (secondo ordine dei frati carmelitani scalzi) al Carmelo di Lisieux nell’aprile del 1888.

Pensiero dei Santi: il silenzio e la preghiera nella difficoltà

Pochi giorni dopo aver vestito l’abito delle carmelitane il padre subisce una brutta crisi isterica. Credendosi in un campo di battaglia, crea una situazione pericolosa domata con la forza dalle autorità. Fu dunque internato all’ospedale di Bon Sauveur. Santa Teresa e le sorelle, che hanno sempre venerato il loro padre, furono costrette a sopportare, a causa di quell’episodio, critiche e commenti. Ma Teresa affrontò la difficile situazione con il silenzio, la preghiera e la lettura della Bibbia.

La piccola Via

È proprio dalla lettura della Bibbia che Teresa trovò la via per raggiungere Gesù. «Se qualcuno è piccolo, che venga a me!» (Libro dei Proverbi). Da questa frase capiamo tanto della sua spiritualità. Santa Teresa comprese a fondo che è su questa piccolezza che ci si può affidare per chiedere l’aiuto di Dio.

Spiega infatti la Santa: «Voglio cercare il mezzo di andare in Cielo per una via ben diritta […] sono troppo piccola per salire la dura scala della perfezione […]io non ho affatto bisogno di diventare grande, bisogna anzi che rimanga piccola, che lo diventi sempre di più [per innalzarmi fino al Padre]». Il Martirologio Romano ha considerato la spiritualità della Piccola Via di Santa Teresa il suo specifico insegnamento per giungere alla perfezione cristiana.

Il Miracolo di Santa Teresa a Gallipoli

Il 16 Gennaio del 1910 nel Monastero delle Carmelitane scalze di Gallipoli avvenne un fatto straordinario. Il monastero al tempo aveva dei debiti e rischiava la chiusura. L’allora Priora del monastero, madre Carmela del Sacro Cuore di Gesù (al secolo Ida Piccinno) era allettata a causa di una pleurite. All’alba di quel giorno sentì una strana sensazione, come se qualcuno la toccasse, per svegliarla.

Una voce femminile le disse: «Non temete, ciò che faccio è per il vostro bene, non per il vostro male […]. Dio si serve indifferentemente degli esseri del cielo come di quelli della terra: ecco, io vi porto cinquecento lire per sovvenire ai bisogni della vostra comunità».

Santi: Santa Teresa si presentò come “serva di Dio”

La voce apparteneva a Santa Teresa che nel presentarsi disse di non essere la Santa Madre (Teresa d’Avila), bensì la serva di Dio, Suor Teresa di Lisieux. Inoltre (altro elemento fondamentale per il processo di canonizzazione della Santa) Teresa disse a madre Carmela: «La mia via è sicura, non mi sono sbagliata seguendola»; quella a cui faceva riferimento era la Piccola Via.

Novena a Nostra Signora di Lourdes per proteggerci dal contagio peggiore – 8° giorno

L’11 febbraio ricorre l’anniversario dell’apparizione della Madonna a Lourdes, protettrice dei malati. Preghiamo insieme, per tutte le nostre infermità corporali e spirituali. Affinché ci custodisca e ci preservi da ogni male, soprattutto dal contagio più pericoloso. In un contesto come quello di oggi è quanto mai urgente affidarci alla potente intercessione della Madonna presso il … Leggi tutto

Il Pensiero di San Filippo Neri per oggi 9 Febbraio 2022 – Video

Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano: “Servire gli infermi è una via breve per acquistare la perfezione della virtù”.

San Filippo, tu che amasti così tanto la preghiera e fosti in essa così favorito da Dio, ottienimi uno stabile affetto verso questo santo esercizio, perché non mi stanchi mai di rimanere unito al Signore.

pensiero San Filippo Neri
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Ascoltiamo questo pensiero da uno dei santi più amati anche dai nostri giovani San Filippo Neri. Una vera perla di saggezza.

“L’esercitarsi con carità nel compito di servire gli infermi è una via breve per acquistare la perfezione della virtù.

Pensiero dei Santi: chi è San Filippo Neri?

Filippo Romolo Neri nacque a Firenze il 21 luglio del 1515. Si trasferì, ancora molto giovane, a Roma, e qui, in una città già corrotta e molto pericolosa, iniziò la sua missione di evangelizzazione conquistandosi il suo primo soprannome  «secondo apostolo di Roma».

Nella sua missione creò un gruppo fatto di ragazzi di strada, maschi e femmine senza distinzioni. Li avvicinò alla liturgia e, in tutta allegria, tra canti e gioco nacque quell’Oratorio, che papa Gregorio XIII avrebbe trasformato in una vera congregazione nel 1575.

Uomo colto e dedito alla contemplazione, predicava come resistere alle tentazioni. Amava leggere e cantare e, soprattutto, era molto paziente ed ironico tanto da venir definito il “Giullare di Dio” e il “Santo della Gioia”. Filippo Neri morì a Roma nel 1595 e venne canonizzato da Papa Gregorio XV nel 1622

Santi: Filippo Neri, canonizzato con nome e cognome

Filippo fu l’unico ad essere canonizzato col nome e cognome per intero. Nella sua vita incontrò e si confrontò con tanti uomini santi che avrebbero cambiato la storia della Chiesa. Da Ignazio di Loyola a Francesco di Sales a Carlo Borromeo, che a lui si affidava per molte questioni.

“State buoni, se potete!” e “Fratelli, state allegri, ridete pure, scherzate finché volete, ma non fate peccato!” sono due espressioni che si associano a Filippo Neri e ne connotano il carattere.

San Filippo Neri: la ferita al cuore

Nel giorno di Pentecoste del 1544, ci fu un fatto che avrebbe cambiato la sua vita per sempre. Filippo si trovava nelle catacombe di San Sebastiano, quando fu inondato di Spirito Santo. Lo straordinario evento gli procurò una dilatazione del cuore e delle costole (cosa riscontrata dai medici dopo la sua morte). Da quel giorno il suo “grande cuore” spesso gli tremava nel petto “riscaldandosi” a tal punto che anche potevano gli altri sentire potevano sentirne il calore.

Da questo cambiamento ebbe inizio la sua missione di andare in giro per l’Urbe a recuperare quei ragazzi di strada con cui sarebbe nato quell’Oratorio di cui sopra. Si adoperò anche dei malati presso gli ospedali di San Giovanni e Santo Spirito, dei poveri nella Confraternita della Carità e dell’oratorio del Divino Amore.

Ecco il motivo per cui siamo chiamati a credere nelle Profezie

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