Oggi 20 marzo, San Giovanni Nepomuceno: non cede alla perfidia del re

Sacerdote e martire che difende la sua Chiesa e quella del suo paese dalle accuse e dalle ingiurie di re Venceslao IV. Viene sottoposto a torture e supplizi di vario genere e, probabilmente ancora vivo, è gettato nel fiume.

E’ il Santo patrono della Slovacchia e della Boemia ma è anche invocato contro le alluvioni e per salvare chi sta annegando.

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20 marzo: Giovanni, il sacerdote martire

In questo ventesimo giorno del mese di marzo la chiesa venera San Giovanni Nepomuceno. E’ stato un presbitero boemo, canonico nella cattedrale di Praga e predicatore alla corte di re Venceslao. Ha studiato teologia e giurisprudenza all’Università di Praga. Nel 1373 prende gli ordini e diventa notaio pubblico nella cancelleria episcopale.

Nel 1390 rinuncia alla parrocchia di San Gallo per divenire arcidiacono ed allo stesso tempo canonico della cattedrale di San Vito senza, però, ricevere alcuno dei benefici ecclesiastici, che competono ai canonici della cattedrale.

Le mire espansionistiche del re

Venceslao IV, re di Boemia e imperatore del Sacro Romano Impero, desiderando fondare una diocesi nuova per uno dei suoi favoriti, ordina che alla morte dell’abate Racek del monastero di Kladruby, nessun nuovo abate venisse eletto e che la chiesa dell’abbazia venisse trasformata in una sede vescovile. Il vicario generale dell’arcivescovo si oppone energicamente a quest’ordine, che viola il diritto canonico.

Quando l’abate Racek muore nel 1393, i monaci di Kladruby immediatamente tengono un’elezione. La scelta cadde sul monaco Olenus e Giovanni, come vicario generale, conferma prontamente questa elezione, senza tenere conto dei desideri del monarca.

Venceslao risponde ordinando l’imprigionamento del vicario-generale, del vicario della cattedrale, il prevosto Wenceslaus di Meissen, dell’assistente dell’arcivescovo e successivamente anche del decano dei canonici della cattedrale.

La cattura e la tortura

I quattro vengono anche torturati il 4 marzo e tre di loro sono indotti a cedere alle richieste del re. Giovanni tuttavia resiste fino all’ultimo.

Gli viene fatto ogni tipo di tortura, inclusa la bruciatura dei fianchi con torce, ma neppure questo lo induce all’obbedienza. Alla fine, il 20 marzo 1393, il re ordina di metterlo in catene, condurlo attraverso la città e gettarlo nel fiume Moldava.

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Preghiera a San Giovanni Nepomuceno

Fortissimo martire della Confessione sacramentale,

intrepido esempio di fedeltà e di rettitudine,

San Giovanni Nepomuceno, io vengo a voi

ed imploro con tutto il cuore la vostra protezione.

Voi che foste onorato da Dio di fiamme prodigiose alla vostra nascita,

di stelle luminose alla vostra morte e di tanti miracoli;

voi che onoraste Dio con le opere e con il silenzio ammirabile

fino a subire persecuzione e morte per non violare il sigillo della confessione,

concedetemi che io impieghi pensieri,

parole ed opere in onore di Dio,

in edificazione del prossimo e in profitto dell’anima mia.

Custodite la mia lingua, difendetemi dalle insidie,

date a me virtù di confessare con sincerità le mie colpe nel Sacramento del Perdono

e testimoniare con la vita l’amore di Gesù e il suo Vangelo.

Amen. 

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