Santi Cirillo e Metodio, il Santo di oggi 14 febbraio: evangelizzatori degli slavi

L’attività apostolica dei Santi fratelli Cirillo e Metodio ha portato Papa Giovanni Paolo II a proclamarli, nel 1980, patroni d’Europa.

Santi Cirillo e Metodio

Intensa fu l’attività di evangelizzazione svolta dai Santi Cirillo e Metodio. I due Santi ebbero uno stretto rapporto con la Chiesa di Costantinopoli (e con l’Imperatore bizantino), offrendo un prezioso contributo alla diffusione della fede cristiana tra i popoli slavi. I loro nomi erano Costantino e Michele (o Manuele): quelli di Cirillo e Metodio, sotto i quali vengono venerati, sono i loro nomi monastici. Vissuti nel IX secolo, i due Santi provenivano da Tessalonica ed erano figli del magistrato Leone. Ebbero altri cinque fratelli, di cui non conosciamo le vicende.

Santi Cirillo e Metodio nelle fonti

Le fonti da cui attingiamo notizie circa la vita dei due Santi si racchiudono nelle due Vitae, redatte in paleoslavo, e alcune lettere che l’allora Pontefice indirizzò a Metodio. Un’altra fonte interessante è rappresentata dalla “Leggenda italica”, opera scritta in latino. Stando alle fonti, Cirillo, il più giovane dei sette fratelli, espresse fin da giovane il desiderio di dedicarsi agli studi teologici e filosofici, ma il suo ingegno, nonché la sua immensa curiosità, lo portarono ad intraprendere gli studi più disparati: dalla geometria all’astronomia. Dove il Santo però eccelse fu, come vedremo, il campo linguistico.

Evangelizzatori per gli slavi

Come detto, l’attività evangelizzatrice per la popolazione slava fu il fiore all’occhiello dell’apostolato dei Santi Cirillo e Metodio. Ma non era affatto  semplice evangelizzare il popolo slavo. I due Santi fratelli compirono presso tali popolazioni un fruttuoso lavoro apostolico per circa quattro anni. Non solo, i due Santi inventarono un alfabeto appropriato, il glagolitico, così da poter intraprendere la traduzione slava della Sacra Scrittura.

Le reliquie di San Clemente

La Vita di Cirillo ci offre il racconto di un importante episodio. Il Santo ricercò a Cherson (Crimea) il corpo del Pontefice Clemente I, il quale, secondo la sua passio, vi era stato esiliato da Roma e successivamente gettato nel mare con un’ancora al collo. Cirillo trovò una tomba sommersa nell’acqua, identificandola con quella del Santo martire. Papa Adriano II accolse i due Santi fratelli a Roma e Cirillo gli fece dono delle reliquie di San Clemente.

Consacrazione vescovile di Metodio

San Cirillo morì proprio durante il soggiorno nella città eterna, era il 14 febbraio dell’869. Dopo la sua morte, suo fratello Metodio, già consacrato Sacerdote, fece ritorno in Moravia, luogo emblematico per il loro apostolato. Durante un successivo soggiorno a Roma, Metodio fu consacrato Vescovo e gli venne assegnata la sede di Sirmiun. Metodio morì, con ogni probabilità, il 6 aprile 885.

Culto

L’intensa attività apostolica dei Santi Cirillo e Metodio non trovò fortuna in Moravia, dove salì al potere Sventopelk, favorevole alla presenza tedesca nel regno. I discepoli di Metodio furono dunque perseguitati e una parte di loro riuscì a fuggire nei Balcani. La loro opera trovò fortuna e proseguimento in terra bulgara, dove Cirillo e Metodio sono venerati, insieme ai loro discepoli, come i Sette Apostoli della nazione. San Giovanni Paolo II li ha proclamati, nel 1980, patroni d’Europa, dal momento che la loro opera ha abbracciato l’intero continente. La Chiesa cattolica festeggia la loro memoria liturgica il 14 febbraio.

Fabio Amicosante

 

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