Nostra Signora di Oropa: la Madonna nera del Piemonte

A pochi chilometri dalla città di Biella si trova il santuario di Oropa, dedicato alla Madonna nera, il cui culto risale alla prima metà del Trecento. La Madonna nera di Oropa accoglie da molti secoli migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo.

Nostra Signora di Oropa
Nostra Signora di Oropa (websource)

Quello delle Madonne nere è un culto che si è radicato in tutto il mondo. In Italia, tra le numerose le icone mariane dal tipico volto scuro, vi è quella di Nostra Signora di Oropa, con la sua storia millenaria. La Madonna nera di Oropa è venerata all’interno dell’omonimo Santuario, situato a circa una decina di km da Biella (Piemonte). Il Santuario, nel 1957, è stato elevato alla dignità di basilica minore, da Papa Pio XII. La storia di questo culto fonda le sue radici in tempi remoti, sappiamo infatti che la statua della Madonna nera è venerata dalla prima metà del Trecento.

Nostra Signora di Oropa, la statua

La statua (lignea) della Madonna nera di Oropa, alta 1,32 mt, rappresenta la Beata Vergine con in braccio suo figlio Gesù. Entrambi presentano la singolare caratteristica del volto bruno. Gesù, con la mano sinistra, regge la Colomba, mentre Maria stende il braccio destro con in mano la palma. La statua della Vergine, il cui manto si presenta di color blu e oro, non presenta, nonostante il passare dei secoli, alcun segno di deterioramento, neppure nella parte più toccata dai numerosissimi pellegrini, ovvero il piede.

Il Miracolo di Nostra Signora di Oropa

Sono numerosi i miracoli della Beata Vergine di Oropa. Tra questi, uno dei più noti risale al XVII secolo e vede protagonista Giovanni Sà. Il giovane miracolato, all’età di soli otto anni, perse i genitori e si ritrovò privo di risorse. Le condizioni peggiorarono quando un gruppo di ladroni lo derubò e gli tagliò la lingua per farlo tacere. Il giovane Giovanni, nel 1661, si recò al Santuario di Oropa, supplicando la Beata Vergine Maria. Miracolosamente, recuperò la lingua e, dunque, la parola.

L’approvazione ecclesiastica

Dopo aver interpellato il parroco, numerosi teologi e alcuni medici, la sentenza per l’approvazione del miracolo fu la seguente: «Diciamo, pronunciamo e dichiariamo che a Giovanni Sà fu restituita miracolosamente parola e lingua, che gli era stata amputata e che questo fatto accadde sopra-naturalmente e miracolosamente. E così per puro e vero miracolo si deve giudicare e pubblicare, concorrendo in esso tutte le condizioni richieste alla essenza d’un vero miracolo».

I numerosi pellegrinaggi al Santuario di Oropa

Il culto mariano di Nostra Signora di Oropa è molto sentito e diffuso. Ogni anno, migliaia di pellegrini raggiungono il maestoso Santuario, situato a quota 1200 mt. Tra i pellegrini più illustri, hanno fatto visita alla Madonna di Oropa: San Giovanni Paolo II (in visita ufficiale il 16 luglio 1989), Joseph Ratzinger, Achille Ratti, ma anche, andando a ritroso, San Giovanni Bosco e San Giuseppe Benedetto Cottolengo.

Preghiera alla Madonna nera di Oropa

O Madre di Dio e Madre nostra Maria, che hai scelto la Conca di Oropa per collocarvi la tua prodigiosa immagine, strumento della Divina Misericordia per i molti che ti invocano: continua la tua materna assistenza a favore di noi, del popolo cristiano e dell’umanità tutta. Sostienici perché la nostra testimonianza dilati il Regno di Dio, nella Chiesa, nella famiglia, nella scuola e nella società. Conforta i giusti nel divino servizio, conduci a penitenza i peccatori, ottieni consolazione agli afflitti e salute agli infermi. La tua materna bontà avvalori la nostra preghiera per coloro che ci hanno preceduto nella via dell’eternità. E noi continueremo ad amarti, invocarti e benedirti. O Regina potente e pietosa del Sacro Monte di Oropa.
Ave Maria…
Regina del Monte di Oropa, prega per noi.

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Fabio Amicosante

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