Moon Day, Aldrin: così ho preso l’Eucarestia sulla luna

Buzz Aldrin ha davvero fatto la comunione appena atterrato sulla luna?

Sì, lo ha ricordato lui stesso in un’intervista del 1998.

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Il 50° anniversario dello sbarco sulla luna

Il 20 luglio del 1969, il modulo lunare della missione Apollo 11 atterra sul nostro satellite, si tratta di un evento storico: l’uomo mette piede sulla luna per la prima volta. L’importanza storica di tale avvenimento è stata sottolineata anche dall’allora papa Paolo VI, il quale decise di dedicare un angelus alla missione compiuta dai due (in realtà erano tre, uno rimase sullo shuttle a monitorare l’andamento della missione) astronauti statunitensi. A distanza di 50 anni, dunque, tutto il mondo celebra quella impresa visto che la luna è tutt’ora il punto più lontano dalla terra mai raggiunto da un essere umano. In questi giorni si è parlato molto di quella missione e quasi tutti i dettagli sono stati riportati alla memoria del mondo, in pochi sanno, però, di un dettaglio curioso, ovvero che Buzz Aldrin chiese ed ottenne il permesso per fare la comunione appena atterrato sulla luna.

Buzz Aldrin e la Comunione sulla luna

Di Buzz Aldrin si ricordano le imprese nello spazio ed il periodo di depressione vissuto in seguito al successo dell’allunaggio. Non molti sanno che l’astronauta è un fervente presbiteriano e che prima della partenza chiese al pastore della sua chiesa, Webster (Texas), il permesso di poter fare la Comunione sulla luna, senza un pastore che gliela porgesse. Il pastore gli firmò un permesso speciale e gli consegno vino e ostia consacrati. Aldrin chiese di poter fare la Comunione in diretta e di poter leggere un passo che aveva preparato per l’occasione (Giovanni 15,5), ma non gli fu permesso: il governo americano si preoccupava della reazione dell’opinione pubblica.

Aldrin fece la Comunione sulla luna

Quando il modulo spaziale è atterrato sulla superficie lunare ci volle un’ora prima che i due astronauti potessero scendere e Aldrin ne approfittò per fare la Comunione e leggere il passo a telecamere spente. Un gesto di grande fede che ha ricordato in un’intervista del 1998: “Versai il vino nel calice che la nostra chiesa mi aveva consegnato. Con la gravità lunare, che è un sesto di quella terrestre, il vino si raccolse lentamente e con eleganza nella coppa”.

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Luca Scapatello

Fonte: Aleteia

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