Mons. Battaglia: invoca l’intervento della Vergine Maria per vincere la paura

In un momento così difficile anche per la  città di Napoli, il suo Pastore invita ad innalzare a Maria una potente preghiera in questo mese di maggio.

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L’arcivescovo Battaglia – photo web source

L’Arcivescovo di Napoli, Monsignor Battaglia, ha chiesto alla Vergine Maria una particolare protezione per la sua città. “Aiutaci a conquistare la speranza”, è il titolo della preghiera composta. Recitiamola insieme.

Napoli e il chieder aiuto a Maria

Una città, ed alcuni suoi quartieri in particolare, sono al centro di una ripresa guerra di camorra. Ma il popolo non deve rimanere inerme e subire, e il suo Pastore neanche. Per questo motivo, Monsignor Battaglia ha deciso di esser accanto ai suoi cittadini in questo difficile momento, incoraggiandoli, sostenendoli ed aiutandoli anche con la preghiera.

Come già la scorsa settimana aveva innalzato (con una particolare orazione) la preghiera a Maria affinchè, in tutto questo mese di maggio, proteggesse la città di Napoli, oggi l’Arcivescovo ritorna a pregare la Vergine con una speciale preghiera dal titolo “Aiutaci a conquistare la speranza”.

La visita di Monsignor Battaglia nei quartieri colpiti dalla guerra di camorra

Una speranza che sembra sfuggirci dalle mani davanti a bombe, stese e agguati di camorra. E, anche per questo, lo stesso Monsignor Battaglia è stato in visita, questo pomeriggio, a Ponticelli, nella periferia Est della città, teatro di una nuova guerra fra clan. Qui ha portato conforto ai cittadini e pregherà insieme ai sacerdoti per la conversione di coloro che la speranza vogliono che si perda fra i proiettili. Allo stesso modo di come disse San Giovanni Paolo II: “Convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!”.

La preghiera: “Maria, aiutaci a conquistare la speranza”

Recitiamo anche noi, con l’intero popolo di Napoli, la preghiera composta dall’Arcivescovo in occasione di questa particolare visita:

Vergine dell’aurora, aiutaci a risvegliarci, a ravvivare la gioia di un nuovo mattino, a mostrare senza difese il nostro volto missionario in un mondo che cambia prima di camminare.

Aiutaci a conquistare la speranza e ad essa abbandonarci come in un sogno.

Insegnaci a saper raccontare una fiaba ai nostri bambini per risvegliare il desiderio che il bene vince sul male. Per ritrovare coraggio, per affrontare le paure della vita, per dare valore alle cose, per sentirci vivi. Saper cogliere la fragilità della vita, ma per poterla accarezzare e amare.

Aiutaci a condividere nei contesti comunitari, per la strada e in tutte le situazioni immaginabili quanto e come è bello perdersi e ritrovarsi nel tuo amore; consentici di incontrare tuo figlio Gesù, di riconoscerlo e di scoprire il valore della Resurrezione.

Guida ogni uomo alla scoperta della propria resurrezione e a vivere la speranza testimoniata come acqua che disseta nelle nostre giornate, consentici di vedere il mare dell’amore che salva entro cui tuffarci e riemergere freschi, vivi, vigili, pronti ad accogliere, curare, soccorrere, ospitare, visitare, assistere: amare.

Aiutaci ad abitare la terra con la nostalgia del cielo, donaci la forza di camminare ancora, occupandoci dell’avvenire che inizia in noi molto prima che accada.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di te.

Facci capire che non basta accogliere, bisogna attendere. Accogliere talvolta è segno di rassegnazione. Attendere è sempre segno di speranza.

Tu che hai sperimentato la fatica dei poveri, aiutaci a mettere a loro disposizione la nostra vita, con i gesti discreti del silenzio. Apri il nostro cuore alle sofferenze dei fratelli, e perché possiamo essere pronti e capaci di intuirne i bisogni, donaci occhi gonfi di tenerezza e di speranza.

Aiutaci, Madre dolcissima, ad entrare dentro le nostre ferite, a volte davvero spade che trafiggono l’anima, e ad attraversarle con umiltà, trasformandole in feritoie.

Aiutaci ad andare oltre ogni delusione, oltre ogni rifiuto stesso dell’amore, oltre ogni tradimento. Amare è accogliere anche l’ostilità dell’altro, il rifiuto dell’altro. Perché l’amore non si scoraggia.

Ricolmaci della tua fiducia e del tuo coraggio per scegliere la Vita sempre e comunque.

Donaci la follia di essere madri anche di figli scartati, incompresi, abbandonati, come alla fine lo fu il tuo… e in quel travaglio incomprensibile ai piedi della croce, dinanzi alla delusione di ogni promessa divina, ricordaci che il tuo dolore non era solo quello della madre che vede morire il figlio, ma quello della Donna nuova che partorisce i Figli redenti e attende lei stessa la Risurrezione… travaglio non di morte ma di Risurrezione

+ don Mimmo Battaglia

 

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ROSALIA GIGLIANO

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