
Avrete sentito parlare, certamente, del Miracolo Eucaristico, relativo alla Basilica di San Francesco a Siena, che conserva delle ostie consacrate, intatte da più di 200 anni.
E’ questa una delle tante testimonianze della presenza permanente di Cristo nell’Eucarestia.
50 anni dopo, il Superiore Generale dell’Ordine Francescano, fra’ Carlo Vipera, verificò che esse fossero ancora intatte e ne mangiò una.
Altre erano state distribuite precedentemente, nel corso dei decenni; tutte risultarono fresche, come appena “sfornate” e consacrate.
Nel 1789, ad esempio, l’Arcivescovo di Siena, Monsignor Tiberio Borghese, vi pose accanto delle ostie non consacrate, ma, dopo 10 anni, queste ultime erano putrefatte, mentre le prime, ancora oggi, sfidano le leggi della fisica.
Il professor Siro Grimaldi, guidava la commissione e dichiarò che “la farina di grano è il miglior brodo di coltura della coltivazione di microorganismi, parassiti animali e vegetali, e fermentazione lattea. Le particole di Siena sono in perfetto stato di conservazione, contro le leggi fisiche e chimiche, nonostante le condizioni del tutto sfavorevoli in cui sono state trovate e conservate. Un fenomeno del tutto anormale”.
Il 5 Agosto del 1951, quelle particole subirono un altro atto vandalico: qualcuno cercò di distruggerle, forzando il reliquiario e buttandole per terra.
Non ci fu alcun danno per quelle particole sacre, che oggi vengono continuamente omaggiate dai fedeli, dalle contrade della città, dai bambini che si preparano a ricevere la Prima Comunione, in ricordo del Miracolo Eucaristico di cui Siena è protagonista e dell’attenzione che Cristo ha riversato su coloro che hanno saputo riconoscere e custodire il suo Corpo.
Antonella Sanicanti