Testimonianza della guarigione prodigiosa a Medjugorje
di fra Stefano Mastrippolito
Sono legato a Medjugorje fin da bambino; la prima volta ci sono andato a 12 anni con mio papà, mia mamma e mia nonna per la Festa dell’Esaltazione della Croce; la seconda è stata nel 2004, quando ho chiesto ai miei genitori di andare al Festival dei giovani come regalo della maturità; la terza volta sono tornato quest’estate, di nuovo per il Festival dei giovani.
Oggi sono qui per parlarvi di una grande grazia ricevuta. Vorrei iniziare la mia testimonianza da una data che ha segnato la mia vita: il 22 gennaio 2007, giorno in cui ho perso la gioia e la serenità per la morte del mio caro papà; io e la mia famiglia abbiamo sofferto tanto! Quel giorno il mio rapporto con Gesù è cambiato, ho un po’ litigato con Lui; pensavo quasi che mi avesse abbandonato. Potrei dire che quel 22 gennaio la mia fede aveva iniziato a indebolirsi.
In breve, per dieci mesi ho avuto nel mio corpo una ferita aperta con infezione, che mi portava ad avere febbre e quindi a stare male: non potevo svolgere una vita normale, e dovevo sempre stare a letto.
Ma ormai, da qualche mese, queste cose sono passate, non esistono più nei miei pensieri. In questo periodo tante persone, confratelli, parenti, amici, forse notando qualcosa di strano, mi hanno chiesto: come stai? tutto bene? sei guarito? Ora la mia vita si è trasformata, e il mio entusiasmo è andato a 1000!
Nel mese di Marzo 2009, il Padre Provinciale andava in pellegrinaggio a Medjugorje, mi ha chiesto se gli davo una mia canottiera da portare alla Madonna, per affidare la mia sofferenza e chiedere la mia guarigione alla Regina della Pace.
Qualche mese fa’, a maggio, un giorno in cui stavo proprio male, il mio superiore mi ha detto: “Stefano, vieni con noi a Medjugorje al Festival dei giovani?”. Senza troppo esitare, dal mio cuore è uscito: “Sì, vengo anch’io!”. Vorrei notare che questo “sì” era il primo dopo tanti “no” detti per via della salute a tante altre proposte.
Il 30 luglio 2009 sono partito per questo pellegrinaggio a Medjugorje. A dir la verità, all’inizio più che andare a pregare volevo andarmi a divertire, volevo trovare un po’ di gioia e di allegria. Ma quando sono arrivato dopo il lungo viaggio, appena sceso dal pulmino, ho sentito che dovevo mettermi a pregare, ho capito che non ero lì per divertirmi. Quella sera ho fatto diverse ore di preghiera intensa: rosario, Messa (era la seconda della giornata) e adorazione. Potrei dire che quella sera è iniziato il mio vero pellegrinaggio, un “pellegrinaggio di rinascita”, come amo chiamarlo.
Ho pianto tanto in quei giorni… mentre non mi era mai successo di piangere nei pellegrinaggi precedenti; era da 10 mesi che non riuscivo ad inginocchiarmi, e quella sera per la prima volta mi sono inginocchiato. In quelle ore di preghiera ho chiesto a Maria: “Cara Regina della Pace, sono venuto qui da te! Non voglio vedere niente di strano, non voglio sentire nessuna voce, ma ti chiedo di aiutarmi a guarire… non voglio più soffrire. Grazie!”.
In quei giorni trascorsi a Medjugorie mi alzavo alla mattina molto presto, e salivo scalzo sul monte delle apparizioni per chiedere la guarigione. Il 4 agosto, giorno in cui la Chiesa ricorda S. Giovanni Maria Vianney, mio grande protettore, sono andato a casa della veggente Marjia e le ho chiesto se durante l’apparizione potevo mettermi dove appariva la Vergine Maria. La notte tra il 4 e il 5 agosto, intorno alle 2.00, sono voluto salire sul monte Kriscevaz; nel salire ho recitato tutti i misteri del Rosario e ho pianto tantissimo. Arrivato alla grande croce, mi sono inginocchiato. Sono stato lì diverso tempo, piangevo e pregavo, e ho di nuovo chiesto alla Regina della Pace la mia guarigione.
Alle 5.00 c’è stata la Messa. È stato bellissimo celebrare la Messa sul monte il giorno della Trasfigurazione! Finita la Messa, sono voluto andare a pregare vicino alla Croce. Mi trovavo in ginocchio e piangevo. Allora ho sentito una voce di donna che mi diceva: “Stefano, sei guarito!”. Mi sono spaventato e ho detto: “Che cosa… che cosa?”. E di nuovo: “Stefano, sei guarito! Stefano, sei guarito!”.
È difficile dire cosa ho provato in quei secondi… piangevo dalla gioia, così tanto che delle persone vicine mi hanno chiesto se stavo male, se avevo bisogno di qualcosa. Sceso dalla montagna, non ho detto niente a nessuno; ero scioccato da quella voce che avevo sentito. Sono arrivato alla pensione, mi sono ritirato in stanza, mi sono toccato la ferita senza guardarla perché non avevo il coraggio… ma ho potuto notare che tutta l’infezione era uscita.
Domenica 9 agosto avevo l’appuntamento per fare il laser a Torino. Appena sono entrato nello studio del dottore ero di una allegria fuori dal normale. Nessuno sapeva ancora cosa mi era capitato. Al dottore ho detto: “Io sono guarito, non vengo più a fare il laser!”. Mi ha visitato: la ferita era ed è del tutto chiusa; niente pus e nessuna traccia d’infiammazione. Sono guarito!!!
Il 6 settembre ho fatto un secondo controllo dopo un mese, e tutto era a posto: ferita chiusa, niente pus, io stavo benissimo. Nel mese di ottobre, precisamente il 4, sono tornato per fare un altro controllo a distanza di due mesi: non era cambiato niente, era tutto a posto. Il dottore quel giorno mi ha lasciato una dichiarazione che diceva così: “Io certifico che al paziente Stefano Mastrippolito, di età 25 anni, da me visitato, è scomparsa la ferita rettale, senza spiegazione scientifica. Prof. Dott. Giovanni De Luca”.
Nella mia vita è successo qualcosa di veramente grande, difficile da spiegare. Solo Gesù lo sa. La mia vita è cambiata. Pregate per me, che possa mantenere vivo questo regalo che mi è stato donato, e che non mi sia mai tolto. Ho capito che i migliori chirurghi del mondo sono Gesù e sua Madre Maria!