Medjugorje: dov’è Padre Jozo, parroco delle prime apparizioni

Dov’è finito padre Jozo il primo che difese i veggenti di Medjugorje? Fu arrestato durante un’omelia, ma ora è libero.

Medjugorje padre Jozo - Madonna
photo web source

Fu lui, prima di altri, a guidare e a proteggere i veggenti, allora giovanissimi, tanto da meritarsi l’appellativo di “Nuovo Mosè”.

I tentativi di fermare padre Jozo

Per questo, le autorità cercarono un pretesto per incarcerarlo e lo trovarono. Durante un’omelia in cui parlava dei 40 anni di Esodo degli israeliti nel deserto, i comunista lo accusarono di volersi riferire ai loro 40 anni di prepotenze in Jugoslavia.

Condannato per questo, come nemico del popolo, Padre Jozo venne portato in carcere. Gli tolsero la Bibbia a la possibilità di celebrare la Santa Messa, poi, fu ridotto in fin di vita, a causa delle ripetute torture. Fu rilasciato 18 mesi dopo e allontanato da Medjugorje. Fu costretto a tacere sulle rivelazioni di quel luogo Santo. Da allora, le notizie dei suoi spostamenti sono poche e nascondono certamente delle restrizioni, imposte anche dal Vescovo Peric, della Diocesi di Mostar (di cui fa parte anche Medjugorje), da sempre avverso alle vicende che riguardano le apparizioni.

Medjugorje: il trasferimento di Padre Jozo

Si sa che Padre Jozo è stato, poi, al Santuario di Široki Brijeg, per 17 anni, occupandosi delle adozioni a distanza, dell’accoglienza dei giovani e dei bisognosi. Nemmeno li, però, ha trovato pace: era troppo vicino a Medjugorje! Le notizie successive parlano di allontanamento volontario dalla Bosmia-Erzegovina, su un isolotto disabitato chiamato Badija, di un chilometro quadrato appena.

La Gazetta Večernji List spiegava che quel trasferimento era “per motivi di salute, la necessità di riposo e di recupero, e l’inizio dei lavori di ricostruzione del Monastero francescano sull’isola di Badija”. Pare che ora Padre Jozo si sia ritirato a Zagabria, presso la Parrocchia della Beata Vergine Maria Immacolata. Ed è li che i pellegrini possono ancora incontrarlo.

Antonella Sanicanti

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