Medjugorje: il KGB, la diocesi di Mostar, i veggenti. Cosa c’è di vero?

L’estratto di una omelia dell’Arcivescovo Zanic e alcune testimonianze tratte da un documentario su Medjugorje, gettano ombre sulla diocesi di Mostar.

Medjugorje KGB

Possibile che il KGB abbia minacciato la diocesi per screditare i veggenti e far apparire le apparizioni una truffa?

L’omelia dell’Arcivescovo Zanic

Le prime apparizioni di Medjugorje risalgono al 1981 e come sappiamo nei primi anni sono state accompagnate da un diffuso scetticismo. Il Vaticano ha predicato prudenza come sempre in questi casi, ma ad attaccare direttamente i veggenti ed il presunto fenomeno è stata la diocesi di Mostar. Le accuse di frode sono state veicolate prima dall’Arcivescovo Zanic ed in seguito dal successore Peric.

Eppure qualche anno fa sono emerse delle intercettazioni riguardanti un omelia di Zanic risalente al 1981 che sembrano mostrare una posizione differente. In questa l’arcivescovo affermava: “Sono anche profondamente convinto che nessuno abbia istigato i bambini che dicono di aver visto la Madonna” (posizione simile a quella di Padre Amorth). Alla fiducia accordata ai veggenti Zanic aggiungeva un’accusa alla stampa del regime comunista: “In quei giornali di regime è scritto che le autorità ecclesiastiche competenti di Mostar avrebbero detto che tutto ciò è una superstizione: a me nessuno ha domandato nulla, non ho detto nulla e quella parola è falsa”.

La testimonianza del presunto ufficiale del KGB

Cosa spinse Zanic a cambiare idea? Poco dopo quella omelia l’arcivescovo cambiò opinione e cominciò ad accusare di frode i veggenti. Nel frattempo le truppe di Belgrado avevano invaso Medjugorje e portato in carcere i frati francescani. Il Paese bosniaco era militarizzato e la stampa di Regime accusava i seguaci dei veggenti di essere degli estremisti neo fascisti. Possibile che sul repentino cambio di idea ci fosse dietro la mano del KGB? Questa è l’ipotesi sostenuta nel documentario ‘From Fatima to Medjugorje’.

L’ipotesi è sostenuta dalla testimonianza dei veggenti, ma anche da quella di un presunto ex ufficiale del KGB che sostiene: “Ho conosciuto Peric nel dicembre del 1982 e fino al 1989 ci siamo incontrati 7 volte. Aveva una avversione quasi irrazionale per i francescani. Lui avrebbe fatto di tutto perché noi potessimo impedire la diffusione di idee contro lo Stato Jugoslavo”. Tale Alexander Maksimov sostiene anche che Zanic venne convinto a denigrare Medjugorje con il ricatto: pare che il KGB avesse trovato delle foto incriminanti.

Che la stampa di Regime volesse arginare il fenomeno religioso nascente in Bosnia è cosa certa, ma Peric è davvero implicato in tutto questo? All’indomani della pubblicazione del documentario l’attuale Arcivescovo di Mostar ha negato le accuse a suo carico. Inoltre c’è chi sostiene che Alexander Maksimov nemmeno esista. La recente apertura del Vaticano a Medjugorje pare avvalorare la tesi di boicottaggio iniziale, ma la Santa Sede non si è mai pronunciata a riguardo.

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Luca Scapatello

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