Nel 1613 a Savigliano una giovane venne aggredita da un uomo. La Madonna le venne in soccorso terrorizzando il malvivente.
La giovane di mestiere faceva la contadina, e l’uomo voleva abusare di lei. Subito però la ragazza invocò la Madonna per proteggersi dal malintenzionato. Pochi secondi dopo, sulla faccia dell’uomo apparve un’espressione di terrore incontenibile. La ragazza inizialmente non riuscì a capire. Tuttavia l’uomo mollò la presa all’istante, e la donna lo vide scappare a gambe levate.
Per riconoscenza nei confronti di Maria e del prodigio che aveva permesso alla giovane di liberarsi dalle grinfie dell’abusatore, venne eretto in quel punto un pilone votivo. Che tuttavia cominciò ben presto ad operare grandi grazie e miracoli. In poco tempo si sparse la voce, così venne costruita attorno al pilone anche una piccola Cappella dedicata alla Madonna della Sanità.
I pellegrinaggi non tendevano a fermarsi, ma anzi aumentavano continuamente, e così ben presto la Cappello divenne un Santuario frequentato anche dalla famiglia reale. Ancora oggi il più grande centro religioso dell’area in provincia di Cuneo sorge a due chilometri a sud-ovest della città.
La Madonna era dipinta in atteggiamento del tutto materno, mentre allatta Gesù Bambino. L’immagine ricorda quella della Pieve, della Neve e dell’Assunta in Savigliano. Lo stesso atteggiamento materno era infatti fortemente preferito a quello più maestoso di regina. In particolare, per la sollecitudine materna a soccorrere i bisognosi, e in modo particolare i malati. Fu per questa ragione che i fedeli cominciarono a invocarla con il titolo di “Madonna della Sanità”.
Giovanni Bernardi
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