L’ultima follia dei giovani cattolici che vogliono dare un nuovo nome a Dio

La follia che arriva dai giovani cattolici, e che ora vogliono cambiare il modo di scrivere il nome di Dio adeguandolo agli assurdi dettami del politicamente corretto. 

Tutto si sarebbe pensato ma non che si arrivasse a questo punto, al di fuori di ironie e battute varie. Eppure, non è una barzelletta ma la realtà che stiamo vivendo ogni giorno sempre di più.

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La volontà di riscrivere la storia e l’essere umano in generale sembra non avere freni, e di questo ce ne siamo in molti già accorti da tempo. Identità liquida, gender-fluid, utero in affitto, pronomi plurali per definire persone che si ritengono senza genere, maschi che partoriscono e altre follie di questo genere, giorno dopo giorno se ne scopre una nuova.

La follia che viene dai cattolici stessi

Ma che persino alcuni giovani cattolici arrivassero a dover adeguare il nome di Dio a queste evidenti derive del pensiero umano, non ce lo si aspettava. Accade invece in Germania, dove Giovane Comunità Cattolica tedesca (KjG) avrebbe proposto ai vescovi una modifica al modo in cui viene scritto il nome di Dio.

Dio Padre, insomma, che è anche Madre, come affermò Giovanni Paolo I, e fino qui si può di sicuro essere d’accordo. Ma da qui a mettere la bandiera arcobaleno sul Signore ce ne passa, e molto. Pare invece che i membri dell’associazione, in preda a uno slancio pro-gender di proporzioni ancora mai raggiunte prima, vorrebbero aggiungere un asterisco o un segno “+” – che potrebbe essere letto anche come una croce – alla fine della parola. In tedesco questo segno dovrebbe rendere il nome di Dio qualcosa come Gott* o Gott+.

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Una rivisitazione dell’ormai famoso “schwa”, che si è tristemente imparato a conoscere negli ultimi mesi con articoli di noti scrittori italiani, vagamente (per usare un eufemismo) schierati dal punto di vista politico, ma in salsa cattolica. Niente di più imbarazzante, è quanto hanno pensato in molti. Probabilmente, lo stesso che hanno pensato anche i vescovi tedesca, e per fortuna, visto che sembrano essere i primi a volersi lanciare a tutti i costi in simili iniziative spericolate.

Cosa affermano questi giovani tedeschi sul “gender” di Dio

Secondo il parere di questi giovani cattolici, la tradizionale iconografia cattolica di Dio come un padre con la barba bianca non andrebbe più bene. Quasi due millenni di teologia, storia dell’arte, rivelazioni a santi e mistici e mistiche non è più sufficiente per i militanti di questa associazione cattolica giovanile, che quindi vorrebbero imporre la loro personale visione, adeguandosi a una moda assolutamente estemporanea e piuttosto discutibile.

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Sempre che sia ancora lecito discutere, di tali argomenti. In Italia per fortuna abbiamo scampato l’imposizione del Ddl Zan, che puntava a imbavagliare tutti coloro che la pensano diversamente dai dettami pro-gender, eppure ancora oggi non sembra di essere tutti totalmente al sicuro. Visto che è notizia di queste ore la denuncia dell’Associazione Pro Vita e Famiglia che spiega che il Parlamento vorrebbe reintrodurre il concetto di “identità di genere” in una nuova legge, legata alle pubblicità, sperando che nessuno si accorgesse.

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Tornando al tema dei cattolici tedeschi, dopo la celebrazione della Giornata delle Predicatrici, la richiesta della fine del celibato sacerdotale, le feste drag-queen all’interno delle Basiliche cattoliche, la “casa dell’Uno” in cui si prega il Dio unico e sinergico di tutte le religioni, obbiettivo ultimo della massoneria internazionale, ora vorrebbero fare in modo che il Dio di Cristo diventi un Dio*. O magari, perché no, una Dea.

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“Vogliamo cambiare qualcosa” ha detto Rebekka Biesenbach, leader spirituale della Giovane Comunità Cattolica. Lo vogliono fare abbattendo il Dio cristiano, pare. Manca però ancora un accordo su come pronunciare questo nuovo nome, con l’asterisco o con la croce. Se ne parlerà alla prossima conferenza nazionale della KjG, che si terrà in primavera. Poveri noi.

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