La malattia non le dà scampo ma il papà in carcere le salva la vita

Un gesto di amore da parte di un padre verso sua figlia, anche se lui è lontano. Una distanza che viene annullata nonostante le sbarre di un carcere che li separavano. 

La ragazzina soffriva di una grave insufficienza renale e c’era unica cosa che poteva salvarle la vita.

mano di una bimba
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L’amore di un padre verso una figlia

Un rene che non funziona più, la dialisi da un anno e il suo piccolo corpo che non risponde più alle cure. Che cosa fare per salvarle la vita? Solo un trapianto. La storia che stiamo per raccontarvi ha per protagonista una ragazzina di Bari di soli 12 anni. La sua vita è funestata da un’insufficienza renale e solo un rene nuovo potrebbe donarle una nuova vita.

Ma come fare? La malattia le è stata diagnosticata all’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari e la piccola, per un anno, è passata per il percorso della dialisi. All’inizio, il suo organo sembrava rispondere bene alle cure, ma piano piano, invece, ha cominciato ad arrendersi. L’unica soluzione era un trapianto, per poterle permettere di ricominciare a vivere.

Una storia che emoziona ancora di più quando, a scoprire che colui che ha donato a lei un rene è stato proprio il suo papà, detenuto in una struttura penitenziaria. Con l’autorizzazione al prelievo a scopo di trapianto dalla ‘commissione terza’ e dal magistrato di sorveglianza il padre detenuto ha potuto donare l’organo alla figlia. Un’operazione “da vivente” che le ha salvato la vita.

Il dono del rene dal papà detenuto

Dietro ogni trapianto d’organo ci sono storie di grande umanità” – ha dichiarato il direttore generale del Policlinico di Bari, il dottor Migliore.

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Ma ciò che ha più colpito è stato l’atto d’amore di un papà che, nonostante tutto, nonostante le sue condizioni di detenuto, ha deciso di intervenire: “Al bellissimo atto di amore paterno è corrisposto il grande impegno del centro regionale trapianti per rendere possibile un dono che ha superato tutti gli ostacoli e le barriere per salvare la piccola” – ha spiegato il coordinatore del centro regionale trapianti, Gesualdo.

Ora la piccola sta bene e sta riprendendo tutte le sue funzioni renali. Tutta l’equipe che l’ha assistita nel pre e post operatorio e che, l’ha operata, è felice e commossa di questo gesto.

Un atto d’amore immenso di un papà verso la sua bambina.

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