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Ecco con quale intensità pregavano i Santi

Ecco con quale intensità pregavano i Santi: “Alla periferia della città c’era una grotta (…). Supplicava devotamente Dio eterno e vero di manifestargli la sua via e di insegnargli a realizzare il suo volere. Si svolgeva in lui una lotta tremenda, né poteva darsi pace finché non avesse compiuto ciò che aveva deliberato.

Mille pensieri l’assalivano senza tregua e la loro insistenza lo gettava nel turbamento e nella sofferenza. Bruciava interiormente di fuoco divino, e non riusciva a dissimulare il fervore della sua anima. Deplorava i suoi gravi peccati, le offese fatte agli occhi della maestà divina”.

Con queste parole, Tommaso da Celano descriveva San Francesco d’Assisi e la sua modalità di raccogliersi in preghiera, di mettersi in ascolto della voce di Dio che, nel silenzio, parla al cuore.

Se studiassimo attentamente le vite dei Santi, saremmo sorpresi, o forse no, nell’ appurare quante ore passavano in meditazione o con il Santo Rosario tra le dita e come, in realtà, fossero continuamente collegati al Creatore, rendendo la loro stessa vita una continua preghiera.

Facendo un salto temporale di qualche secolo, giungiamo a San Giovanni Paolo II, che raccontava di se: “Quando ero piccolo ho imparato a pregare lo Spirito Santo. Quando avevo 11 anni mi sentivo triste perché avevo molti problemi con la matematica. Mio padre mi mostrò in un libretto l’inno Veni Creator Spiritus e mi disse: ‘Recita questo e vedrai che Egli ti aiuterà a capire’. Ho recitato questo inno ogni giorno per più di 40 anni, e ho visto quanto ci aiuti lo Spirito divino”.

E Madre Teresa di Calcutta si definiva: “Io sono soltanto una povera suora che prega. Pregando, Gesù mi mette nel cuore il suo amore e io vado a donarlo a tutti i poveri che incontro sul mio cammino”. “Pregate anche voi! Pregate e vi accorgerete dei poveri che avete accanto”.

La preghiera è fondamentale per ogni cristiano; è un esercizio indispensabile per riannodarci alla volontà del Padre Santo e ridurre le nostre azioni a quelle degne del nostro battesimo come suoi figli.

 

Antonella Sanicanti

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