La potenza del Rosario contro il nemico infernale è sconcertante

È importante approfondire quali siano gli effetti di questo straordinario strumento di preghiera, ripercorrendoli attraverso le parole decise di un grande Pontefice e della sua enciclica dedicata proprio a ciò. 

Parliamo dell’Enciclica “Ingruentium malorum” di Pio XII sulla recita del Rosario Mariano, che ci parla di una delle più note pratiche mariane e degli effetti sconvolgenti che questa ha sul male.

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L’anno in cui uscì l’enciclica è il 1951, e parliamo di tempi molto bui, in cui il mondo è da poco uscito da una devastante guerra che lo ha sfiancato tutti, cittadini, economie, e soprattutto nello spirito. Una situazione che per molti aspetti ricorda quella attuale, dove l’intero Pianeta è stremato dalla pandemia e dalle chiusure che ne sono conseguite per scelte dei governi.

Ecco perché davanti al male il Rosario è l’arma migliore

Oggi come allora, comprese le guerre che continuano a infiammare molte aree del mondo, i cristiani non smettono di affidare a Maria ogni male certi che prima o poi ascolterà ogni preghiera e schiaccerà sotto il suo calcagno il drago infernale.

La considerazione di uno stato di cose tanto gravido di pericoli non deve abbattere il vostro animo, venerabili fratelli; memori, invece, di quel divino insegnamento: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto» (Lc 11, 9), con maggiore fiducia vogliate innalzare spontaneamente i vostri cuori verso la Madre di Dio, cui sentì sempre il bisogno di ricorrere il popolo cristiano nell’ora del pericolo, giacché ella «è stata costituita causa di salvezza per tutto il genere umano»”, spiegava Pio XII, invitando a “innalzare le suppliche a Maria per mezzo del Santo Rosario”.

Il Santo Rosario mariano è il mezzo più conveniente ed efficace

“Questa preghiera, Venerabili Fratelli, desideriamo sia fatta quest’anno con maggiore fervore di animo come è richiesto dall’aggravarsi delle necessità”, è l’invito di Papa Pacelli. Pio XII infatti descrive con maestria di altri tempi la “potente efficacia” del Rosario “per ottenere l’aiuto materno della Vergine”.

“Benché non vi sia certamente un unico modo di pregare per poter conseguire questo aiuto, tuttavia Noi stimiamo che il Rosario mariano sia il mezzo più conveniente ed efficace, come del resto viene chiaramente suggerito dall’origine stessa, più divina che umana, di questa pratica e dalla sua intima natura”.

Dalla meditazione dei misteri l’umanità ne assorbe le virtù

Spiega ancora: “Dalla meditazione frequente dei misteri, l’animo attinge e insensibilmente assorbe la virtù che essi racchiudono, si accende straordinariamente alla speranza dei beni immortali, e viene fortemente e soavemente spronato a seguire il sentiero battuto da Cristo medesimo e dalla sua Madre. La recita stessa di formule identiche tante volte ripetute, nonché rendere questa preghiera sterile e noiosa, quale mirabile virtù, invece, possiede, come si può sperimentare, per infondere fiducia in chi prega e fare dolce violenza al cuore materno di Maria!”.

Insomma, il Rosario come via maestra che ci insegna Maria per giungere a Suo Figlio Gesù, Via Verità e Vita. “Quale spettacolo soave e a Dio sommamente gradito, quando, sul far della sera, la casa cristiana risuona al frequente ripetersi delle lodi in onore dell’augusta Regina del Cielo!“, esclama con fervore il Pontefice.

Davanti al Rosario che il fedele riceve un grande numero di Grazie

“Allora il Rosario recitato in comune aduna davanti all’immagine della Vergine, con una mirabile unione di cuori, i genitori e i figli, che ritornano dal lavoro del giorno; li congiunge piamente con gli assenti, coi trapassati; tutti infine li stringe, più strettamente, con un dolcissimo vincolo di amore, alla Vergine Santissima, che, come Madre amorosissima, verrà in mezzo allo stuolo dei suoi figli, facendo discendere su di essi con abbondanza i doni della concordia e della pace familiare“.

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Insomma è proprio davanti al Rosario che il fedele riceve un grande numero di Grazie, e dove “i grandi misteri della redenzione (..) insegneranno ai grandi a imitarli ogni giorno, a ricavare da essi conforto nelle avversità, e, dagli stessi, verranno richiamati a umilmente volgersi verso quei celesti tesori «dove non giunge ladro, né tignola consuma» (Lc 12, 33)”.

Il Rosario è “forte come Davide con la sua fionda”

Lo stesso per i piccoli, che verranno portati alla conoscenza delle “principali verità della fede, facendo quasi spontaneamente sbocciare nelle loro anime innocenti la carità verso l’amorevolissimo Redentore, mentre essi, dietro il buon esempio dei loro genitori genuflessi davanti alla maestà di Dio, fin dai teneri anni impareranno quanto sia grande il valore della preghiera recitata in comune“.

“Non esitiamo quindi ad affermare di nuovo pubblicamente che grande è la speranza da Noi riposta nel Santo Rosario, per risanare i mali che affliggono i nostri tempi“, è l’invito finale del Papa.

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“Non con la forza, non con le armi, non con la umana potenza, ma con l’aiuto divino ottenuto per mezzo di questa preghiera, forte come Davide con la sua fionda, la Chiesa potrà affrontare impavida il nemico infernale, ripetendo contro di lui le parole del pastore adolescente: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con lo scudo: ma io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti … e tutta questa moltitudine conoscerà che il Signore non salva con la spada, né con la lancia» (1 Re 17, 44.49)”.

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