Meravigliosa catechesi di R. LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare : Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.
1. Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno
Il significato della morte di Gesù appare a diversi livelli, di cui il più facilmente percepibile è quello del profeta che muore come testimone, e il più profondo è quello del Figlio che perdona. La sua morte è una realtà profondamente umana nel senso pieno del termine e non semplicemente destino biologico, poiché è la conseguenza della scelta di mettere la testimonianza della verità al di sopra della propria vita. Gesù è l’uomo giusto e il profeta, che preferisce la giustizia divina alla rinuncia della morte; è il Messia che ricusa la potenza e sceglie la povertà; paga con la propria vita la proclamazione della verità che si oppone ad ogni falsa speranza messianica. In questo modo rivela il male che degrada il mondo: la menzogna e l’odio, di cui la sua morte è conseguenza.
Un significato ulteriore appare dall’atteggiamento che Gesù assume di fronte ai suoi carnefici e dall’interpretazione che in questo modo dà alla sua morte: nella consapevolezza del Figlio che ha disposto della propria vita in obbedienza al Padre, egli dispone ugualmente del proprio perdono come del perdono stesso di Dio. Perdonando nell’atto della morte che gli viene inflitta, Gesù comunica definitivamente la misericordia di Dio a coloro che lo uccidono e, in essi, a tutta l’umanità che ne condivide l’atteggiamento.
2. In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso
Al malfattore che con fede ha aderito a lui, Gesù asserisce con autorità regale: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”. Uno assieme all’altro per sempre.
Gesù e il ladrone non solo entrano insieme nell’oscurità della morte, ma insieme sono diretti verso la vita; lui il re e il sovrano, l’altro il peccatore e reo, ambedue congiunti nella medesima comunione vitale. Il salvatore pertanto entra in paradiso in compagnia di un malvivente, che sulla croce è giunto alla fede. Strana congiunzione di opposti, ma l’annuncio evangelico, che Luca fa risuonare, sta precisamente nella straordinaria novità portata da Cristo: il suo amore va in cerca del peccatore, si dona a lui fino a morire con lui, per vincere con l’amore il peccato che della morte è il dominatore. In questo modo rende l’uomo partecipe della comunione eterna con sé.
Don Renzo Lavatori
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