Il Premio Nobel ribadisce la sua opinione sul vaccino | E si scatena un polverone

Le parole del premio Nobel Luc Montagnier, di cui gran parte dell’opinione pubblica sta discutendo in queste ore, hanno scatenato un vero e proprio polverone e molti sono entrati in uno stato di preoccupazione per via del vaccino.

Ma che cosa c’è di vero e quanto di preoccupante nelle sue affermazioni, e soprattutto chi è Montagnier?

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Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, virologo e biologo, dallo scoppio della pandemia è diventato ben noto per le sue posizioni fermamente avverse ai vaccini contro il Covid. Opinioni che gli hanno attirato critiche da parte della comunità scientifica, ma anche e soprattutto di una parte dell’opinione pubblica.

Le parole del virologo e premio Nobel fanno tremare

Le sue parole pronunciate piazza XXV aprile a Milano, alla manifestazione no vax e no green pass organizzata da Italexit di Gianluigi Paragone, gettano però l’intera comunità scientifica nell’assoluto scompiglio, a causa della loro assoluta radicalità, che ora fa preoccupare e non poco la quasi totalità della popolazione vaccinata.

“Chiedo a tutti i miei colleghi di fermare le vaccinazioni contro il Covid con questo tipo di vaccini. Ne va di mezzo il futuro dell’umanità. Il dopo dipende da voi, soprattutto dai non vaccinati, che un domani potranno salvare l’umanità, mentre i vaccinati dovranno essere salvati dai centri medici”.

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Queste parole sono state pronunciate dallo scienziato ottantanovenne davanti a una piazza gremita di migliaia di persone, in francese e con traduzione in italiano. La tesi di Montagnier è in sostanza che “c’è stato un grande errore di strategia” nel contrasto alla diffusione del Covid-19. E che di fronte a questo i vaccini non hanno davvero aiutato in quest’obiettivo.

Per Montagnier i vaccini non impediscono la trasmissione del Covid

“Questi vaccini non ne impediscono la trasmissione. Questo vaccino non funziona”, sono le sue affermazioni perentorie e lapidarie. Anzi, Montagnier ha proseguito affermando che il vaccino “anziché proteggere dalla malattia favorisce anche altre infezioni. La proteina usata per il vaccino è un veleno e tocca organi come il cuore, tanto che molti atleti si stanno ammalando. Il vaccino è fatto per proteggere e non per uccidere”.

Senza contare che ora, in un momento in cui da settimane i media affermano che sarebbe giusto vaccinare i bambini, siamo davanti a un pericolo altrettanto grande. Si tratterebbe infatti per il virologo di “un crimine assoluto dare questo vaccino ai bambini”.

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Non si sta parlando di un ciarlatano qualunque, come qualcuno da mesi prova a dipingerlo, ma di un premio Nobel che consigliò cura anche a papa Giovanni Paolo II affetto da Parkinson. Di fronte alla sua personalità, la folla riunita sotto l’etichetta dei “no vax” non può fare altro che applaudire in maniera molto decisa.

Le sue diverse affermazioni fanno infuriare la comunità scientifica

Tuttavia, le sue affermazioni da tempo fanno infuriare la comunità scientifica, compreso l’Institut Pasteur di Parigi per cui lavorava quando nel 1983 isolò il virus Hiv assieme a Françoise Barré-Sinoussi, e che gli valse il premio Nobel. Come quando nel 2009 invitò a combattere l’Aids in maniera alternativa rispetto alla narrazione ufficiale della comunità scientifica e dell’apparato mediatico internazionale. Di cui tuttavia Montagnier, che non si può certo etichettare come ignorante riguardo a queste tematiche, da tempo si disinteressa, andando avanti sulla sua strada.

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Come ad esempio quando si è presentato lo scorso mercoledì alla Camera del parlamento del Lussemburgo e ha sostenuto una petizione contro la vaccinazione obbligatoria. Una lotta, quella del premio Nobel e virologo contro i vaccini, che risale a prima della pandemia, come ad esempio quando nel 2017 ha sostenuto che la morte improvvisa di molti neonati è dipesa certamente dai vaccini.

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Nonostante, affermava, sia tecnicamente molto difficile dimostrare una relazione di causa effetto, e per numerose ragioni. Molti ora si chiedono se il professore, in quest’ultima occasione, ci abbia visto giusto o meno. Al netto dei numerosi attacchi che i media di tutto il mondo in queste ore gli stiano riservando, impossibile non dire che il virologo sia esperto in materia.

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