Il matrimonio in chiesa è valido quando uno dei due sposi è ateo? | Una risposta sorprendente

Il matrimonio è l’inizio di una vita insieme per un uomo ed una donna ed è anche il segno del sigillo, davanti a Dio. Ma quando ad esser credente è soltanto uno dei due sposi, il matrimonio è comunque valido?

Tante sono le future coppie che si trovano in questa situazione. Un teologo chiarisce e risponde in merito alla domanda di una fedele.

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Il matrimonio in chiesa?

Sposarsi è promettersi davanti a Dio di esser fedeli sempre al proprio coniuge, in qualunque situazione ci si trovi. Il matrimonio in chiesa rappresenta un passo  importante per la vita di una coppia, è un sigillo indissolubile, ma non sempre è compreso da entrambi. Specialmente quando uno dei due non crede.

E la domanda di una fedele si basa proprio su questo: “Sono fidanzata con un giovane, ateo convinto. È disponibile a sposarsi in chiesa per rispetto delle mie convinzioni religiose. Devo accettare?” – scrive.

Sposarsi con un ateo: la spiegazione e l’esempio portato da un teologo

Una sorta quasi di compromesso, ma un teologo risponde in merito alla questione: “L’amore può nascere e vivere anche tra persone che hanno un atteggiamento diverso verso Dio” – spiega.

E, per esplicare ancora di più l’argomento, il teologo porta un esempio: “Elisabetta Leseur aveva sposato un agnostico, e lei era profondamente religiosa. Il loro rapporto fondato su un amore sincero e rispettoso ha animato tutta la loro vita, anche se la sofferenza di Elisabetta era grande perché vedeva il suo sposo privo della bellezza e della ricchezza dell’incontro con Dio”.

L’uomo comprende i suoi doni mistici

Ciò che colpisce dell’esperienza raccontata dal teologo è di come, poi, il marito della donna, abbia poi scoperto la bellezza della vita mistica di colei che era al suo fianco: “I frutti si sono visti dopo la sua morte. Il marito ha scoperto il suo diario, lo ha letto e ha preso coscienza di essere vissuto con una mistica. Attraverso quel diario ha capito da dove veniva il fascino che lo legava tanto a quella donna. Si è convertito, si è fatto religioso” – spiega.

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La risposta alla fedele

La spiegazione continua con un augurio alla fedele, affinché il marito possa scoprire, giorno dopo giorno, la vita con lei e con Dio: “Sposarsi in chiesa? Molti teologi ritengono che la fede deve essere presente in entrambi. Ma se lei sente di aver bisogno di Dio per la sua vita e per la vita con suo marito, accetti di sposarsi «nel Signore», perché attraverso la grazia di Dio che vive in lei e che si esprime nel quotidiano il suo sposo possa scoprire e vivere la bellezza e la ricchezza di una vita con Dio”.

Fonte: famigliacristiana

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