Secondo la ricostruzione fatta dal quotidiano di Torino ‘La Stampa‘ il pedalò sarebbe stato erroneamente lasciato fuori dai bagnini dello stabilimento durante la chiusura del lido, invece di essere portato insieme agli altri nel magazzino apposito. Il giorno dopo questo era scomparso, senza che nessuno si capacitasse di dove potesse essere. Qualche giorno più tardi lo stabilimento ha ricevuto una telefonata dalla polizia di Roquebrune che informava lo stabilimento di aver trovato un pedalò che gli apparteneva.
L’ipotesi a questo punto è che qualche migrante si sia trovato di fronte ad un’opportunità ed abbia tentato la fortuna. Secondo gli investigatori si tratterebbe di almeno 2 persone e non più di 4 data la distanza proibitiva per un solo uomo e la struttura non proprio stabile e spaziosa del natante. Comunque siano andati i fatti per i migranti non dev’essere stato facile giungere sino a Roquebrune, ma era il primo punto accessibile dopo Mentone, ovvero la zona più controllata dalla gendarmerie poiché ad un passo dalla frontiera.
Luca Scapatello
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