Fra Daniele, il sacerdote che scontò 3 ore di Purgatorio prima di tornare in vita

Fra Daniele, il sacerdote che scontò 3 ore di Purgatorio prima di tornare in vitaFra Daniele era un sacerdote cappuccino che in tempo di guerra si occupava di assistere i malati e che dopo essere stato operato per un tumore alla milza ha avuto un’esperienza pre morte in purgatorio. Prima di vivere l’esperienza extra corporea il frate si occupava da tempo di cercare e salvaguardare oggetti sacri seppelliti sotto le macerie della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1952 accusò forti dolori e dopo un controllo al ‘Regina Elena‘ gli venne diagnosticato un tumore alla milza. Distrutto da quella notizia, andò a parlare con Padre Pio il quale gli consigliò di farsi curare e di non avere timore.

Deciso a farsi curare Fra Daniele si recò dal dottor Moretti a Roma (medico che gli era stato caldamente consigliato) questo in un primo momento gli disse che non poteva operarlo poiché nelle sue condizioni non sarebbe sopravvissuto, ma dopo qualche ora di riflessione si è deciso a portare avanti l’intervento. L’operazione venne svolta il giorno successivo, il frate (anestetizzato ma cosciente) provava forte dolore ma non lasciò trasparire alcunché, in cuor suo sentiva che quella sofferenza lo stava purificando dai peccati commessi.

Il post operatorio è il viaggio ultraterreno in purgatorio

Trasportato in letto in stato di coma, il sacerdote non si riprese più ed i medici furono costretti a dichiararne il decesso. Il giorno stesso partenti, amici e fedeli accorsero per pregare per la sua anima, ma con loro grande sorpresa assistettero al suo risveglio. Nessuno seppe spiegarsi cosa fosse accaduto ed egli non spiegò a nessuno dei presenti dov’era stato quelle tre ore in cui il suo cuore aveva smesso di battere.

Anni dopo Fra Daniele pubblica un libro in cui racconta che dopo il coma è andato in Purgatorio per scontare i peccati commessi in vita, ecco il passaggio in cui spiega il momento in cui gli venne offerta la scelta di tornare indietro o espiare i propri peccati in 3 ore: “Fui condannato a due/tre ore di purgatorio. ‘Ma come?, mi chiesi, solo due/tre ore? E poi potrò rimanere per sempre vicino a Dio eterno Amore?’. Feci un salto di gioia e mi sentii come un figlio prediletto”. Nello scritto il sacerdote racconta anche come le sofferenze in quel luogo fossero indicibili e pochi minuti gli fossero sembrati un’eternità.

Luca Scapatello

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