Fatima, ripartono i contagi: l’errore delle critiche precedenti

Nelle scorse settimane, in molti si sono affrettati a criticare le misure prese dal Santuario di Fatima contro il coronavirus. 

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Ora però purtroppo si registra un ritorno dei contagi, e con il senno di poi quelle misure non sembrano affatto sbagliate. 

Il Santuario di Fatima, infatti, ha diffuso in queste ore la conferma delle indiscrezioni che riportavano che 16 dipendenti sono risultati, nelle ultime ore, positivi al coronavirus. Attraverso un comunicato, l’istituzione religiosa ha così specificato che l’allarme si è diffuso in seguito alla constatazione del contagio di un primo dipendente, che fin da subito è stato isolato.

Ripartono i contagi a Fatima. Segno che bisogna fare molta attenzione

Dopo di questo, sono stati effettuati 244 test su persone che sono risultate essere in qualche modo entrate in contatto con il primo paziente. Di queste persone monitorate, sedici sono risultate essere positive. Un triste segno che in qualche modo, seppure in parte ancora non particolarmente estesa, il virus abbia ricominciato a circolare.

Si tratta di tutti lavoratori interni del Santuario, e di membri del coro di Fatima. Persone che, viene spiegato nella nota, non sono entrati in contatto in alcun modo con i pellegrini. Infatti, dal 12 giugno la sospensione decisa in seguito all’emergenza sanitaria del coronavirus, è stata sospesa, e i pellegrini hanno cominciato a ripresentarsi al Santuario portoghese.

La crisi del coronavirus in Portogallo e il Santuario di Fatima

Il Portogallo, dall’inizio della pandemia, ha registrato 1.530 morti e 39.133 infezioni. Un dato drammatico anche se tuttavia positivo rispetto alle cifre ben più alte degli altri Paesi europei, persino della vicina Spagna. Ma che non autorizza in alcun modo un abbassamento della guardia.

E che dimostra come purtroppo troppo spesso, anche nella Chiesa, si assiste a critiche sterili e inutili, quando purtroppo non dannose. Ricordiamo che nelle scorse settimane è stato diffuso in rete il video di un sacerdote che si rifiuta di dare la Comunione a una fedele che si era prostrata in ginocchio per ricevere l’Eucarestia in bocca.

Le ingiuste critiche al sacerdote che rifiutò di dare la Comunione

Il sacerdote fa un passo di lato mostrando di rifiutarsi di dare la Comunione alla donna. Per quale ragione? Semplice, perché si tratta della norme stabilite dalla Chiesa in quel preciso momento. Il sacerdote infatti non ha fatto altro che applicare le disposizioni imposte dal Rettore del Santuario e dal suo Vescovo.

(Websource Archivio)

L’Obbedienza alla Chiesa è infatti, per chi non lo sapesse, una virtù fondamentale per l’esercizio della propria fede. L’Obbedienza alla Chiesa è Obbedienza a Cristo. Un assunto che, purtroppo, troppo spesso ci si dimentica anche all’interno della stessa Chiesa. Fomentando però, in questo modo, un’assenza di regole del tutto ingiustificata.

L’Obbedienza alla Chiesa è Obbedienza a Cristo

La Chiesa non può e non deve essere un’istituzione in cui ognuno fa ciò che vuole, perché altrimenti vigerebbero caos e anarchia. Proprio quello cioè che il demonio punta a creare all’interno della Casa del Signore. Il sacerdote non ha fatto altro che compiere il suo ruolo, quello cioè di ascoltare quando gli è stato indicato dal vescovo e metterlo in pratico.

Che, ora, visto il rischio di ripartenza dei contagi, si capisce che si trattava, purtroppo, di una regola di buon senso. Che il Signore possa risparmiare le nostre imprudenze causate dalla superbia, e impedisca al virus di tornare a colpire la popolazione e il Santuario di Fatima

Giovanni Bernardi

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