La formula sacra per proteggere le nostre case all’Epifania

In questo giorno solenne si può ottenere una particolare benedizione delle nostre case. Ecco allora cosa è utile sapere per proteggere le nostre abitazioni.

Ci sono dei segni o meglio sarebbe dire dei simboli, che compaiono sulle porte delle case proprio nel giorno dell’Epifania. Qual è il loro significato e la loro utilità?

Epifania: una formula sacra per proteggere le nostre case
Benedizione della casa per l’Epifania – photo web source

Forse a qualcuno è capitato di notarli e si è chiesto cosa fossero quei segni di gesso presenti sulle porte di ingresso delle case. Si tratta appunto di una formula di benedizione risalente al tardo medioevo, proveniente dalle remote regioni nordiche dell’Europa.

Cosa significa Epifania?

Epifania è un termine proveniente dal greco antico. Dal verbo ἐπιφαίνω (epifàino), che vuol dire rendersi manifesto, deriva il sostantivo femminile ἐπιφάνεια (epifàneia) che possiamo tradurre in manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina. La solennità vuol dunque ricordare la rivelazione, la manifestazione di Cristo al mondo.

Questa solennità ha, come molte del resto, un provenienza orientale. Proprio la Chiesa d’oriente usa ricordarne ben tre di Epifanie:

  • L’Adorazione dei Magi come manifestazione di Cristo al mondo pagano; la stessa che festeggiamo anche noi occidentali;
  • Il Battesimo di Gesù nel Giordano come manifestazione di Cristo ai Giudei;
  • Il miracolo alle nozze di Cana come manifestazione di Cristo ai suoi discepoli.

Come sottolinearono i Padri della Chiesa, l’adorazione dei Magi è l’episodio chiave per comprendere che Gesù è venuto soprattutto per i più lontani. Ecco perché il suo Vangelo, la Buona Novella va portata a tutti.

Il rito della benedizione delle case per l’Epifania

La tradizione di gran parte dell’Europa centrale, e che in Italia è diffusa nella zona Alto-atesina, narra che gli “Sternsinger” o Cantori della Stella, ponevano gratuitamente i simboli della benedizione sulle case che incontravano nel loro cammino. Gli abitanti del posto, come segno di riconoscenza, donavano loro qualcosa di caldo da bere, un dolce ed in alcuni casi praticavano della beneficenza.

La cosa, potrebbe lasciare qualche dubbio per via della sua origine risalente, come detto, in terre che possiamo definire “pagane”. Ma attraverso alcune ricerche, si ha  la conferma che, in realtà, quella simbologia ha una sua sacralità riconosciuta dalla cristianità.

La benedizione del sale, dell’acqua, delle abitazioni e del gesso sono alcuni dei riti che la Chiesa ha fatto propri. Nello specifico, la benedizione della nostra abitazione, tramite l’iscrizione di una “formula” con il gesso, si può fare autonomamente; la scritta viene considerata una “formula santa” e attenzione, non magica, perché non si finisca per mischiare il sacro col profano.

Ricordate inoltre che il gessetto da usare deve prima essere benedetto dal sacerdote. Nelle località dove questa tradizione viene praticata, al termine della messa dell’Epifania, è il presbitero a consegnare ad ogni capofamiglia il pezzetto di gesso.

La tradizione a Medjugorje

A Medjugorje al termine della Santa Messa internazionale, nel giorno dell’Epifania, è tradizione che il sacerdote benedica sale e acqua che i fedeli portano con sé, per poi conservarli nelle loro case e utilizzarli accompagnati dalle preghiere, per la benedizione delle loro abitazioni che usano rinnovare abitualmente, ogni fine settimana.

Sacra formula per benedizione della casa
photo web source

Cosa fare?

Con un comune gesso bianco, fatto benedire, si scrive sullo stipite della porta l’anno corrente (2022) diviso in 20 all’inizio e 22 alla fine e le iniziali C, M, B intervallate dal “+” che è il simbolo della croce, in questo modo verrà scritto così: 20+C+M+B+22

L’acronimo così composto dalle tre lettere dell’alfabeto può avere un doppio significato:

  1. Christus Mansionem Benedictat (Cristo benedica questa casa)
  2. C  = Caspar (Gaspare in latino); M = Melchiorre; B = Baldassarre: i tre Magi.

Nel mentre stiamo compiendo la scrittura dell’acronimo, recitiamo con fede queste preghiere di benedizione:

Preghiera ai Magi

I tre Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, hanno seguito la stella del Figlio di Dio che si è fatto uomo duemilaventi anni fa. Il Signore benedica questa casa e ci accompagni in questo nuovo anno. Amen.

Preghiera di benedizione della casa

Ti chiediamo, Signore, di benedire questa casa e quanti vi vivono. In questa casa regnino sempre amore, pace e perdono. Concedi alle persone che la abitano sufficienti beni materiali e abbondanza di virtù; siano accoglienti e sensibili alle necessità altrui. Nella gioia Ti lodino, Signore, e nella tristezza ti cerchino; nel lavoro trovino la gioia del Tuo aiuto, e nella necessità sentano vicina la Tua consolazione.

Quando escono, godano della Tua compagnia, e quando tornano sperimentino la gioia di averti come ospite; questa casa sia davvero una chiesa domestica in cui la Parola di Dio sia luce e cibo, e la pace di Cristo regni nei cuori di chi la abita fino ad arrivare un giorno alla Tua casa celeste. Per Cristo, nostro Signore. Amen.

La scritta col passare dei mesi tenderà a cancellarsi. Non bisogna rifarla anzi, guardandola rinforziamo e lasciamo risuonare il senso di quanto abbiamo scritto: “Cristo benedica questa casa”.

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