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Ddl Zan: De Luca va dritto contro il gender nelle scuole – VIDEO

Lo sfogo magistrale del governatore della Campania De Luca sull’assurdità del Ddl Zan nel bel mezzo della Festa dell’Unità di Bologna.

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Il governatore della Campania, durante il suo intervento, ha infatti a dir poco zittito quanti nel suo partito portano avanti battaglie – per molti vergognose – come quelle dell’insegnamento dell’omotransfobia ai bambini delle scuole elementari, mandando letteralmente a quel Paese.

Il duro sfogo di De Luca contro il suo stesso partito

“Giornata contro l’omotransfobia a scuola? Andate al diavolo”. Si potrebbe riassumere in questo modo il durissimo intervento del presidente della Regione Campania, che ha pesantemente attaccato il Partito democratico e il Ddl Zan, di cui da mesi ne stanno facendo ormai una bandiera.

Dopo i 24mila euro misteriosamente ritrovati nella cuccia della villa di Capalbio di Monica Cirinnà, una degli esponenti che porta avanti con maggiore determinazione la causa lgbt nella politica italiana, è quindi un tempo sempre più duro per quella corrente estremamente ideologica della sinistra italiana che punta ad introdurre nel nostro ordinamento leggi, come il Ddl Zan.

L’assurdità del Ddl Zan su cui si sono alzati scudi da tutte le posizioni

Un provvedimento estremamente criticato da esperti di tutte le posizioni, ma allo stesso tempo osannata da mass media e opinionisti di dubbia caratura intellettuale e morale, ma estremamente esposti sui social o in televisione. Ora però anche uno dei big del Partito democratico ha espresso con grande chiarezza il pensiero di molti.

 

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“Abbiamo sbagliato a rispondere in quel modo al Cardinale Parolin. Io il Ddl Zan così com’è non lo avrei votato. Ma davvero pensate che alle elementari facciamo la giornata di riflessione sull’omotransfobia? Ma andate al diavolo!“, è in estrema sintesi uno dei passaggi più scottanti dell’intervento di Vincenzo De Luca alla Festa dell’Unità di Bologna.

L’invito di De Luca a cancellare l’idea di insegnare il gender ai bambini

Come minimo, per il presidente della Regione Campania andrebbe stracciata la parte che riguarda l’insegnamento del gender nelle scuole, segno di una volontà meschina di ideologizzare in maniera arbitraria i più piccoli – come storicamente soltanto i peggiori regimi hanno provato a fare – verso le teorie dell’indeterminatezza sessuale e di conseguenza aberranti come la transizione di genere (anche per i minorenni) o l’utero in affitto (una delle peggiori schiavitù della storia, introdotta all’alba del terzo millennio).

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“Se non si cambia almeno la parte che riguarda le scuole io non lo avrei votato”, sono le parole di De Luca. “Un conto è se tu mi dici che alle ultime classi delle superiori facciamo una giornata di riflessione. Questo va bene. Ma dobbiamo sapere che, quando affrontiamo temi delicati come questo, occorre grande misura, grande senso di responsabilità”, ha insistito il governatore, lanciando una critica estremamente serrata verso il suo partito.

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La serrata critica di De Luca alle proposte inconsistenti dei suoi

“Abbiamo fatto una crociata sulla legge Zan e poi abbiamo detto che dobbiamo dare il voto ai 16enni. Per quello che ho colto io, queste sono le proposte nel programma del Partito democratico. Ma voi pensate che sulla base di queste proposte conquistiamo la maggioranza degli elettori?“, è la domanda, la cui risposta è a dir poco retorica, quando non fortemente critica.

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“Certo che dobbiamo difendere i diritti, ma non è immaginabile che su questioni che hanno contenuti morali che vanno aldilà della politica noi ideologizziamo i problemi”, ha poi affermato a riguardo del Ddl Zan, spiegando che è stato un errore rispondere al Cardinale Pietro Parolin, Segretario della Santa Sede, in maniera così “volgare” come è stato fatto. Parlando cioè di Patti lateranensi, di ingerenze indebite e altre simili amenità solamente perché uno dei maggiori esponenti del mondo cattolico ha espresso la sua opinioni, tra l’altro nelle materie che loro riguardano in maniera diretta, ovvero le scuole cattoliche in Italia.

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La legittimità della posizione espressa dalla Santa Sede e da Parolin

Il cardinale Parolin aveva espresso perplessità circa le interpretazioni future che si potrebbero dare all’attuale disegno di legge contro l’omotransfobia, e De Luca ha messo a tacere quanti non hanno gradito la presa di posizione, del tutto legittima, del numero due della Santa Sede. “Il cardinale è una personalità rilevante del mondo cattolico, dove è in atto uno scontro tra forze conservatrici e mondo progressista. Noi abbiamo risposto a Parolin in termini volgari e politicamente insopportabili. I Patti Lateranensi, ma che c’entrano? Fa’ che il Segretario di Stato non possa esprimere la propria opinione…”.

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Una affermazione, dal parte del politico di sinistra, estremamente condivisibile e che fa sperare nel buon senso della classe dirigente in questo Paese, che in alcuni casi sembra invece, al contrario, prendere la più totale deriva.

Giovanni Bernardi

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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