Covid: l’Italia cambia colore. Ma attenzione alle zone rosse

Ancora un cambio colore è stato disposto dal Ministro Speranza per le Regioni italiane sulla base dell’andamento della curva dei contagi.

italia regioni a colori
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Quasi tutte le Regioni, da domani, passano in zona gialla. Ma se c’è una uniformità di colore, dall’altro lato ci sono ancora tanti piccoli focolai all’interno delle stesse Regioni. In molti casi, i Governatori applicano locali zone rosse.

Italia a colori, fra giallo e zone rosse

Lunedì 8 febbraio, l’Italia cambia ancora colore. 17 Regioni su 20 sono in fascia gialla, lasciando in zona arancione soltanto la Puglia, la provincia autonoma di Bolzano, l’Umbria e la Sicilia. Anche la Sardegna viene “promossa” in zona gialla. Ma, se da un lato il colore si uniforma per tutte le Regioni, non tutti i Governatori sono tranquilli. Sono tanti, infatti, i focolai accesi, tanto da indurre gli stessi ad applicare locali zone rosse.

A partire dalla Provincia autonoma di Bolzano che ha istituito un lockdown fino al 28 febbraio. Ma le particolari zone cambiano da Regione a Regione.

Toscana, Umbria e Abruzzo con centri in zona rossa

In Toscana, dal 7 al 14 febbraio, il comune di Chiusi sarà zona rossa, a causa di un focolaio scoppiato in una scuola materna paritaria. Il presidente della Regione Abruzzo, Marsilio, invece, ha dichiarato la zona rossa anche per due comuni della provincia di Chieti (Atessa, San Giovanni Teatino) e uno della provincia di Pescara (Tocco da Casauria).

In Umbria, oltre alla provincia di Perugia in zona rossa (a causa dello scoppio di focolai collegati alle varianti inglese e brasiliana), dispositivo di zona rossa per altri 6 comuni (Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione, San Venanzo).

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Nonostante quasi tutto il Paese sia in zona gialla, va ricordato comunque che fino al 15 febbraio sono vietati gli spostamenti tra Regioni, se non comprovati motivi di necessità, lavoro o salute tramite autocertificazione. Sono stati intensificati i controlli, sia nelle grandi città che negli altri centri urbani, per evitare assembramenti e rispettare le norme anti contagio.

ROSALIA GIGLIANO

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