Confessare al tempo del Coronavirus: l’idea ingegnosa di un sacerdote

Continuare il proprio ministero sacerdotale, anche durante la pandemia da Coronavirus, si può.

padre matthew
photo web source: famigliacristiana.it

In una città degli Stati Uniti, un sacerdote non ha fatto mancare la sua presenza, anche per la confessione. In che modo? Utilizzando l’automobile.

Confessare in tempo di virus: l’idea del sacerdote americano

Padre Matthew non si è perso d’animo: in particolare durante la Settimana Santa, sono molti i suoi fedeli che desiderano riconciliarsi con Dio, attraverso il Sacramento della Confessione. Ma, non potendo accogliere nella sua parrocchia i fedeli direttamente al confessionale, a causa dei decreti anti assembramento per combattere il Coronavirus, si è industriato ed ha trovato un modo “alternativo” per confessare.

Padre Matthew, della parrocchia della Sacra Famiglia di Hillcrest Heights nel Maryland (Stati Uniti), ha deciso di “trasformare il parcheggio della sua Chiesa in un confessionale all’aria aperta”, come ha raccontato in un’intervista ad Aleteia.

Padre Matthew: “Confessare in auto”

In che modo? Attraverso le automobili. Colui che desidera confessarsi, resta nella propria di auto, affiancandosi al sacerdote seduto su di una panchina, come fosse al confessionale. Il tutto, così, nel rispetto anche della distanza di sicurezza stabilita dalla legge in materia di Coronavirus.

Le Confessioni sono ancora permesse dalla nostra arcidiocesi, ma avrebbero richiesto un protocollo di pulizia e di coordinamento della distanza all’interno della chiesa che non avrei potuto rispettare, poiché in parrocchia ho uno staff esiguo.

Confessione perdono

Ho cercato di offrire ai miei fedeli un’opportunità diversa per confessarsi e, vedendo che un altro sacerdote anche stava facendo così, ho pensato: “Ma perché non lo faccio anche io nel parcheggio della mia di parrocchia?” – ha confidato il sacerdote americano.

In auto, nel rispetto delle distanze di sicurezza

Un’idea, sì alternativa, ma che sta riscuotendo un discreto successo: “Se avessi confessato normalmente, dividendo i miei parrocchiani, facendoli venire uno alla volta, distanziandoli ecc…so che non avrei ottenuto molto. Invece, adesso, ognuno può venire a confessarsi quando vuole, in tutta sicurezza” – ha concluso Padre Matthew.

Portare Dio nelle case di ognuno, ma anche permettere di riconciliarsi con Dio stesso in maniera del tutto sicura, è segno di attenzione di un pastore verso il suo gregge.

ROSALIA GIGLIANO

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