Coronavirus: calano per la prima volta i malati in terapia intensiva

La Protezione Civile ha rivelato durante la conferenza stampa giornaliera che il numero di malati in terapia intensiva è calato per la prima volta.

(Websource Archivio)

Borrelli ha specificato che si tratta di un dato importante perché se i ricoveri scendono, i medici in ospedale possono cominciare a rallentare i ritmi.

Calano i ricoveri in terapia intensiva

Come ogni giorno, la Protezione Civile ha fornito i numeri che riguardano il bilancio dell’emergenza. Il numero dei contagi continua a scendere: oggi sono oltre i 1.500. Scende anche il bilancio delle vittime che presenta ancora un numero troppo alto ma inferiore a ieri: sono 680 i deceduti delle ultime 24 ore. Il dato maggiormente positivo, però, riguarda il calo dei ricoveri in terapia intensiva, sceso per la prima volta da quando  c’è lo stato d’emergenza.

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A spiegare l’importanza del dato nel prosieguo della lotta alla diffusione del contagio è stato il numero uno della Protezione Civile Angelo Borrelli: “Oggi per la prima volta abbiamo un dato molto importante. Il numero pazienti in terapia intensiva diminuisce di 74 ed è un notizia importante perché consente ai nostri ospedali di respirare. E’ il primo valore negativo da quando abbiamo avviato la gestione dell’emergenza”.

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Coronavirus, Locatelli: “Il pericolo non è scampato”

Intervenuto alla conferenza stampa di oggi, Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, sottolinea i progressi fatti nell’ultima settimana: “Se guardiamo ai numeri, dal 27 marzo a oggi in 9 giorni si è passati da più di 120 accessi nelle terapie intensive ad un saldo negativo di 74 malati, che non sono più oggi nelle terapie intensive rispetto al numero di ieri. Anche il numero di deceduti si è ridotto dai 970 ai 680 attuali”.

Possiamo finalmente ritenerci salvi? Ancora è presto per dirlo e lo stesso Locatelli lo ribadisce: “Ma non abbiamo superato la fase critica. Il pericolo non è scampato, non abbiamo scampato proprio nulla”. Bisognerà attendere ancora e seguire le misure indicate dal governo ad inizio marzo per avere la possibilità di uscire il prima possibile da questa situazione. Che l’isolamento funziona, lo dimostrano gli studi: “Uno studio autorevole ha di fatto definito in almeno superiori a 30mila il numero delle vite che sono state salvate o delle morti evitate attraverso queste misure di contenimento”.

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Luca Scapatello

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