Vangelo di giovedì 8 luglio: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Quando ho iniziato a pregare con tutto il cuore e mi sono reso conto che la preghiera aveva cominciato a creare delle situazioni inaspettate

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

In questo Vangelo Gesù dice: “Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone…”.

Cosa vuol dire non portatevi nulla? Gesù dice: non portatevi nulla perché ci penserò io! La provvidenza opera in maggior modo lì dove ci abbandoniamo totalmente a Lui. Ad esempio, trovandoci a fare delle terapie, è come se Gesù dicesse – e questa è una provocazione per assurdo – che non servono le terapie e che, se ci credessimo, ci penserebbe davvero lui.

In che senso? Sembra impossibile! Sembra una cosa forte che ci possa “pensare lui”: ma apostoli Gesù dice di non portare niente! Lui non ci dice di non andarci a curare, eppure questo è un paradosso su cui basare i nostri ragionamenti e criteri di abbandono alla sua provvidenza.

La forza della provvidenza

Voglio raccontare una cosa che mi è capitata molto recentemente. A livello di azienda ci è stata fatta una sorta aggressione mediatica: ci chiusero in un giorno tre pagine con milioni di utenti. Ad un certo punto io mi sono reso conto che quella situazione era devastante a livello aziendale, ci hanno fatto dei danni enormi e stavamo rischiando di fallire.

Avevamo tanti pagamenti da lì a breve da fare, io ero realmente molto preoccupato e mi misi a pregare perché l’unica possibilità era che Dio si inventasse qualcosa che Lui potesse fare e che io non potevo fare.

Dico solo che io ho iniziato a pregare con tutto il cuore e mi sono reso conto che la preghiera aveva cominciato a creare delle situazioni inaspettate. Dovevamo fare dei pagamenti, senonché ci chiama un fornitore, che ci chiede perché non gli erano arrivate le fatture di 11 mesi per un problema di email. Gli abbiamo mandato di colpo 11 fatture e l’importo esatto era quello che ci serviva per compensare.

Quando ci affidiamo al Signore, lui fa cose che davvero ci si chiede: com’è possibile? E’ una questione di fede. Io ho tanti limiti, difetti e superficialità, ma credo di avere fede. Per questo ho sperimentato cose grandi. Gesù infatti diceva a tutti: “La tua fede ti ha salvato”. Io non voglio capire tutto, perché rischierei di trovarmi incagliato, però fidarmi di lui sì. Gesù non vuole che noi siamo superficiali, lui vuole un rapporto uno a uno, dove lui entra in relazione con noi.

Le preghiere che si avverano

Allora lì sperimentiamo la provvidenza, l’abbandono, la grazia… e le preghiere miracolosamente si avverano. Io so di non essere meglio di nessuno, ma so che Dio ascolta la mia preghiera. Nella vita ho capito che le parole passano e i fatti restano.

Di chiacchieroni ne ho conosciuti tanti, e di persone che fanno i fatti, meno. Però non mi è mai capito di rimanere deluso da chi si sente fratello o sorella in Cristo. Questo è ciò che io penso di Gesù: se Gesù ha dato la sua vita per me, anche nel caso in cui non avesse grande stima di me, se io applico quello che lui dice, lui per forza farà al meglio quello che mi ha promesso.

Io fondo il mio rapporto con lui non sui miei meriti, ma sull’amore che lui prova per me, che mi ha trasmesso e mostrato, e su questo baso la mia fede. Vorrei che tutti potessimo avere un rapporto di autentica fiducia e autentico abbandono, e lì allora lui farà meraviglie.

Giudicati dalle proprie azioni

Nel Giorno del Giudizio le persone dovranno affrontare le conseguenze delle loro scelte. Gesù l’ha dimostrato e l’ha detto più volte: “non sono venuto per i giusti, ma per i peccatori”. Quindi per tutte le persone smarrite, che peccano.

Dio darà tante opportunità, ma se qualcuno si imporrà di rifiutarlo, allora non sarà Gesù a giudicarlo, sarà lui stesso a giudicarsi. Il giudizio non sarà la “mannaia” di Dio, ma sarà la propria mannaia, su sé stesso. Non ci rendiamo conto che quando saremo davanti al nostro giudizio, saremo giudicati dalle nostre opere, da come ci saremo relazionati con gli altri.

Se io, pur non credendo, avrò aiutato e rispettato il prossimo, Dio ne terrà conto. “A chi tanto è stato tanto, tanto sarà chiesto”, e allo stesso modo a chi poco è stato dato, poco sarà richiesto: Dio è giusto! Come può Dio condannare coloro ai quali non è stato permesso di incontrarlo? Lì Dio avrà un rapporto con il loro cuore, perché Dio è amore. Dio è la linfa del nostro cuore.

Lo vediamo spesso come distaccato da noi, ma nella realtà Dio è in noi e noi siamo in Dio, il problema è che lo vedremo quando avremo chiusi i nostri occhi umani che ora sono aperti.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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