Claudia Koll: “Sentivo una voce ma non era quella di Gesù”

 

Claudia Koll ripercorre in un’intervista le fasi della sua conversione. Il suo racconto è accorato e sereno, così come è lei, così come non potrebbe essere diversamente, visto che Dio le ha insegnato la via della Verità.

Sin da bambina Claudia voleva fare l’attrice, e appena l’età glielo consentì, andò via di casa in cerca di fortuna. Evidentemente non convintissima delle sue capacità, accettò la prima offerta che le fecero, e si espose al grande pubblico in vesti più che trasgressive. I guadagni furono immediati, la carriera folgorante, il lusso, il potere, i soldi, le conoscenze altolocate, tutto la coinvolse in un vortice dal quale non voleva uscire.

L’infanzia travagliata, il successo, la crisi esistenziale

Un’infanzia non semplice quella di Claudia segnata sin dalla nascita dalla perdita della mamma durante il parto. Una mancanza che ha orientato il cercare una propria identità in ambienti non religiosi yoga e meditazioni che sommate le davano un apparente serenità che non sono durati e pian piano si è fatto largo quel senso di vuoto legato ai grandi dubbi dell’esistenza: “Mi trovavo in una situazione difficile – racconta in una delle sue tante testimonianze la bella ex attrice – denaro, potere, nessuno mi poteva aiutare in alcun modo. Ero impotente di fronte al maligno, che si è manifestato attraverso la pratica di meditazione orientale, che mi avevano insegnato a fare nell’ambiente dello spettacolo”.

La conversione

Il primo passo verso la sua conversione si palesò paradossalmente proprio grazie al maligno. Claudia sentiva sempre più spesso una voce che le parlava: si era presentata come un defunto, ma non le donava affatto serenità. Quella voce non apparteneva infatti al Signore. Un crocifisso, sul quale pose lo sguardo in una notte tormentata, gli donò serenità e da lì la sua vita è lentamente ricominciata nel segno della fede in Dio.

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