Claudia Koll confessa: “La meditazione orientale mi aveva condotto nelle grinfie del demonio”

 

Lo Yoga e la meditazione orientale sono due pratiche diffusissime anche in occidente, fanno parte di quella cultura new age che si è introdotta all’inizio degli anni novanta e che si è diffusa a macchia d’olio nei primi dei duemila divenendo al giorno d’oggi parte del background culturale della società occidentale laica.

Sia lo Yoga che la meditazione orientale sono degli esercizi che aiutano le persone a migliorare la respirazione in modo tale da centrare la mente, portarla ad uno stadio di rilassatezza che troppe volte è minato dallo stress della vita moderna, ma si tratta solo di questo? Secondo il Papa Emerito in realtà sono degli esercizi preparatori all’evocazione di presenze spiritiche che distolgono le persone dalla ricerca di Dio per basare la vita sulla forza interiore.

Questo meccanismo è lo stesso che ci allontana dalla religione e ci espone all’attacco demoniaco, infatti, una volta abbandonato il sentiero di luce che Dio ci mostra, ci si trova soli a combattere contro il male, una lotta impari che può essere affrontata solamente con l’aiuto di nostro Signore, di questo si è accorta anche Claudia Koll.

La nota attrice italiana ha passato un infanzia difficile che l’ha vista costretta a rinunciare all’amore della madre, morta durante il parto, una rinuncia che l’ha condotta alla ricerca della propria identità al di fuori delle pratiche religiose. In un primo momento gli esercizi yoga, la meditazione ed il lavoro nel cinema le permettevano di mantenere un equilibrio interiore mai sperimentato prima, ma con il passare del tempo la sensazione di pace è svanita ed i dilemmi esistenziali sono riapparsi: “Mi trovavo in una situazione difficile, in cui nè il denaro ne il potere nè nessuno mi poteva aiutare in alcun modo. Ero impotente di fronte al maligno, che si è manifestato attraverso la pratica di meditazione orientale, che mi avevano insegnato a fare nell’ambiente dello spettacolo”.

Un giorno mentre si rilassava con un po’ di meditazione orientale le è apparso uno spirito che diceva di volere la sua morte, spaventata, l’attrice si dimenava nel letto senza trovare più la pace, finché con gli occhi rivolti al crocifisso di San Damiano non ha recitato un Padre Nostro. Dopo questo episodio, Claudia racconta in un intervista concessa a Radio Medjugorje, che era il 2000 e che si trovava a Roma per il Giubileo, in quella occasione ha compreso che una conversione poteva essere la via da intraprendere per risolvere i suoi dilemmi interiori: “Ho sentito una sensazione di pace mai provata prima”.

Da quel momento in poi la Koll ha intrapreso un cammino di riavvicinamento a Dio attraverso la preghiera, la confessione e la Messa. Liberatasi dei peccati ha cominciato a prendere l’Eucarestia, il suo cuore prima colmo di un vuoto esistenziale si è riempito di gioia e misericordia ed ora l’attrice porta la sua testimonianza in giro per l’Italia attraverso la sua associazione ‘Opera del Padre’, perché, dice: “Voglio comunicare la grandezza di Dio nell’amore, perché è questo che mi ha dato la forza per cambiare la mia vita, e voglio comunicare quanto è importante avere fiducia in Lui perché è Gesù stesso che ci dice: ‘Ora va, la tua fede ti ha salvato’”.

Il dilemma interiore, l’assalto dello spirito maligno, l’aiuto della croce e del Padre Nostro, il Giubileo sono tutte tappe fondamentali per la conversione di Claudia, ma se le chiedete quale sia stato l’aiuto fondamentale durante il percorso di conversione, questa risponde che è stato quello della Madonna: “E’ davvero una bella esperienza accogliere la Madonna col cuore. Non mi è assolutamente passato per la testa di cercare segni, di guardare il cielo. Penso che quello sia un incontro che avviene nell’interiorità. Nel momento dell’apparizione non mi interessa troppo guardare la veggente, ma pregare davvero”.

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