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Chi è il vero nemico della fede cristiana?

Il rapporto fra la ragione e la Fede, una discussione, tutt’oggi, ancora aperta.

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La ragione che, molto spesso, cerca di spiegare ogni cosa, Dio compreso. Ma che sotto certi aspetti deve anche arrendersi. Dall’altro lato c’è la fede cristiana che, in molti casi, riesce a mettere in crisi la ragione stessa. Un romanzo le racchiude entrambe e, oggi, ci fa ancora pensare.

Il constante conflitto fra ragione e fede

Un romanzo allegorico che vide la luce, per la prima volta, nel 1909, venuto fuori dalla penna dello scrittore inglese G. K. Chesterton. “La sfera e la croce” si presenta, ancora oggi, come un romanzo attuale, dove il rapporto fra la ragione (la sfera) e la fede (la croce) sono ancora argomento attuale.

Due simboli, due visioni della realtà umana che continueranno a sfidarsi, all’infinito: “Questa palla è ragionevole; quella croce è irragionevole. È una bestia a quattro zampe, una delle quali è più lunga delle altre. Il globo è logico. La croce è arbitraria. Prima di tutto, il globo è unità in se stesso; la croce è, essenzialmente e soprattutto, nemica di se stessa. La croce è il conflitto di due linee nemiche, di due direzioni inconciliabili”.

Queste sono alcune parole pronunciate da uno dei due protagonisti, il professor Lucifero, in una delle sue discussioni con l’anziano eremita Michele, altro protagonista del romanzo.

Il professor Lucifero ha rapito il monaco e lo ha portato a bordo di un vascello volante di sua invenzione, per mostrargli la potenza della scienza e la perfezione della ragione, rappresentata da una sfera e l’irragionevolezza del cristianesimo e del suo simbolo, la croce.

Il romanzo di Chesterton porta a guardare a chi sia davvero un ateo

Un romanzo che ha visto diversi cambiamenti prima di arrivare alla sua versione definitiva. Il tutto parte quando, a Londra, l’editore Turnbull pubblica una rivista dal titolo “L’ateo”. Un cattolico scozzese, Mac Jan, davanti alla vetrina della redazione di Turnbull, nota e legge alcune offese riguardanti la Madonna, rompe il vetro, si avventa sull’editore e lo sfida a duello.

Questi accetta la sfida, felice di aver finalmente trovato qualcuno disposto a prendere sul serio le sue pubblicazioni e a battersi per i suoi principi. Una sfida fra la ragione e la fede che mai avrà fine e che porta i due duellanti alla fuga. Una fuga che termina quando entrambi vengono rinchiusi nel manicomio costruito dal professor Lucifero.

Un nome particolare per un personaggio che sta cercando di cancellare il ricordo delle persone e le loro idee, facendo sì che, gli unici sani, siano coloro che rifiutano d’interrogarsi e di prendere posizione.

Il professor Lucifero, simbolo dell’indifferenza

Agli occhi del professor Lucifero non è pensabile che la croce sovrasti la sfera: “La sfera è la perfezione. La croce è tutt’al più l’albero amaro della storia dell’uomo; la sfera è il tondo frutto maturo finale. E il frutto sta in cima all’albero; non alla sua base” – afferma con forza.

Ma dall’altro lato c’è la fede autentica, personificata da un uomo diverso dagli altri, Michele: “Lo sguardo di Michele godeva di tutto ciò che incontrava, e non per una soddisfazione estetica, ma con la pura e gioconda avidità del bimbo che morde una ciambella”.

Grazie proprio a Michele, monaco eremita, anche lui rinchiuso nel manicomio, che arriverà la salvezza. Questa, giunta inaspettatamente, permette a Mac Jan di comprendere che “il suo vero avversario non è l’ateo che s’interroga sul mondo, ma l’indifferente, rappresentato da Lucifero”.

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Sfera e croce: l’una si compensa all’altra

Dall’altro lato, Turnbull si rende conto che fede (la croce) e ragione (la sfera) non sono in conflitto, ma ciascuna necessita dell’altra. Nessuna può vivere senza l’altra. Da qui, Turnbull piega le proprie ginocchia in segno di adorazione, mentre le spade dei contendenti cadono definitivamente l’una sull’altra a mo’ di croce, per ricordare che “il mondo non può reggersi senza la croce”.

Fonte: lanuovabq

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ROSALIA GIGLIANO

Rosalia Gigliano

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Rosalia Gigliano

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