Ci sono diverse scuole di pensiero su quale debba essere l’atteggiamento da tenere durante la ricezione dell’Ostia a fine Messa, ma a tal proposito il cardinale Sarah pone fine alle interpretazioni dando responso ufficiale: l’Eucarestia va presa in ginocchio e direttamente sulla lingua. La spiegazione di tale rito fa parte della prefazione del libro ‘La distribuzione della Comunione sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali‘ di don Federico Bortoli e parte dall’apparizione dell’angelo della pace a Fatima. Monsignor Sarah ricorda come nel 1916, durante la terza apparizione, l’angelo consegno l’Ostia a Lucia e il vino a Giacinta e Francesco dicendo loro: “Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio”. Secondo il prefetto per il Culto Divino, questa scena dimostra come tutti i fedeli debbano comunicare con il corpo ed il sangue di Cristo e come ancora oggi la preghiera riparatrice consegnata dall’Angelo ai pastorelli sia valida.
Nella prefazione di cui sopra il cardinale parla dei peccati commessi contro il corpo di Cristo quotidianamente: ci sono gli oltraggi che Gesù riceve nell’Ostia Santa e gli impedimenti alla fruttuosità del sacramento. Alla prima categoria fanno parte sia i riti satanici contro il corpo di Cristo durante le messe nere: “Le orribili profanazioni, di cui alcuni ex-satanisti convertiti hanno dato notizia e raccapricciante descrizione” e le comunioni ricevute non in grazia divina: “Le Comunioni sacrileghe, ricevute non in grazia di Dio, o non professando la fede cattolica”.
Alla seconda categoria appartiene il modo scorretto di ricevere l’Ostia. A suo avviso la convinzione di poter ricevere l’Eucarestia in maniera scorretta, poiché anche per un minimo dettaglio si può perdere il vero significato del sacramento: “L’attacco contro l’Eucaristia è il tentativo di togliere dal cuore dei fedeli il senso del sacro. Mentre il termine ‘transustanziazione’ ci indica la realtà della presenza, il senso del sacro ce ne fa intravedere l’assoluta peculiarità e santità. Che disgrazia sarebbe perdere il senso del sacro proprio in ciò che è più sacro! E come è possibile? Ricevendo il cibo speciale allo stesso modo di un cibo ordinario”. Il cardinale è conscio del fatto che molti potrebbero ritenere irrilevante il ricevere il corpo di Cristo in mano piuttosto che in bocca, ma non è così e ne spiega il motivo dicendo che si tratta di: “Piccoli riti e gesti – ognuno di essi è capace di esprimere questi atteggiamenti carichi di amore, di rispetto filiale e di adorazione verso Dio. Proprio per questo è opportuno promuovere la bellezza, l’appropriatezza e il valore pastorale di una pratica sviluppata durante la lunga vita e tradizione della Chiesa, cioè l’atto di ricevere la Santa Comunione sulla lingua e in ginocchio”.
Luca Scapatello
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